Corriere dello Sport: “L’affare dei Palloni. Ecco come in serie A e in serie B si guadagna sulla sfera di gioco”

“Da strumento tecnico di gioco ad elemento di visibilità per la promozione del marchio. E’ l’evoluzione del pallone in tutti i principali mercati europei, a partire dell’Italia, dove la Lega calcio, da diversi anni (dal 2007), è legata a Nike. Ogni anno i 20 club della serie A ricevono mediamente 500 pezzi per un totale di 10 mila unità, cui bisogna aggiungere una parte economica, su base stagionale, nell’ordine di 2,5 milioni di euro. L’unico impegno a carico delle società è un lotto minimo di biglietti da destinare ai clienti ed agli ospiti dell’azienda americana. INTROITI “PROMO-PUBBLICITARI”. Questi introiti, insieme con quelli collegati al contratto di Panini, e, soprattutto Tim, sono defi niti “promo-pubblicitari”, per distinguerli da quelli provenienti dai diritti audiovisivi. In totale 25 milioni di euro, che vengono redistribuiti su una base di criteri meritocratici. La Juventus neo campione d’Italia riceverà quest’anno circa 2,4 milioni di euro (considerando la somma dei tre contratti commerciali in esame), il Pescara ultimo in classifi ca (stagione 2016/17) appena 120 mila euro. Nel complesso, non si può parlare di vero e proprio business per le società, soprattutto se relegate nella parte bassa della classifi ca, ma di ricavi collaterali, che si vanno ad aggiungere all’area più allargata delle entrate commerciali. L’INGHILTERRA. Negli anni passati il contratto Nike ha raggiunto anche valori superiori a quelli attuali (si stimano 4 milioni di euro), ma a fare mercato è soprattutto l’Inghilterra, punto di riferimento di tutti i contratti Nike con le Leghe calcio europee (Premier league, Liga e appunto serie A). LA SPAGNA. I valori del calcio britannico (7-8 milioni di euro annui) determinano l’adeguamento dei contratti nei restanti mercati europei. La Liga non è distante anni luce dal calcio italiano, ma si presenta con una maggiore penetrazione internazionale. Ad oggi incassa da Nike 5 milioni di euro annui.
CONTRATTO ARTICOLATO. Il contratto con il football britannico è molto più articolato, perchè comprende non solo tutti gli eventi di Lega, ma anche la parte relativa all’abbigliamento dell’intera classe arbitrale. PRODOTTO-PALLONE.Pur considerando la somma economica di questi tre contratti (Premier, Liga e serie A) e il valore della fornitura tecnica, sul bilancio Nike il prodotto-pallone pesa nell’ordine della sponsorizzazione di un singolo top club europeo (relativamente alla fornitura dell’abbigliamento sportivo). A copertura parziale dei costi vi è la vendita dei palloni replica (in diversi formati), ma la totale assenza di dati uffi ciali su questa tipologia di ricavi fa ritenere che l’offi cial ball sia ancora uno strumento di mestiere (al massimo di promozione pubblicitaria del marchio), certamente non un business primario per i produttori del settore. LEGA B SCEGLIE LA KOMBAT BALL DI KAPPA. In attesa di conoscere il nuovo nome del presidente della Lega B, la seconda divisione del calcio italiano prosegue le attività in ambito marketing e commerciale. L’ultima novità riguarda l’uffi cializzazione di Kappa (dopo sei stagioni consecutive con Puma) nel ruolo di pallone unico di gara dei 22 club, a partire dalla stagione 2017/18 (per un intero quadriennio). In totale 5 mila palloni (a copertura di 472 gare, più le dieci di play-off e play-out), oltre ad una parte destinata alla rifornitura delle società (ove necessario) ed una dotazione di palloni “replica” per utilizzo marketing e di pubbliche relazioni. Kappa, marchio del portfolio BasicNet, fornirà anche il prodotto alle selezioni della B Italia (il progetto sportivo di valorizzazione dei giovani talenti della B), coordinate dall’allenatore Massimo Piscedda. Si stima che il valore complessivo del recente contratto (di cambio merce) tra Kappa e Lega B sia superiore al milione di euro. LEGA PRO CORRE SUI CAMPI CON PUMA. Dal 2011 ad oggi la Lega Pro, terza serie professionistica tricolore, ha sempre utilizzato, come pallone unico di gara, i prodotti Puma, tra i colossi mondiali dell’abbigliamento sportivo. In totale la fornitura interessa 60 club (come è successo, per esempio, nell’ultima stagione), per un totale di 10 mila pezzi (comprati dalla Lega ad un prezzo di costo). Il 70% della fornitura è di colorazione bianca, il restante 30% per le fasi invernali o per situazioni con livelli minimi di luce (come nel caso di nebbia, pioggia o neve). E’ prevista una parte gratuita, nell’ordine di 130 palloni, per ciascuna società (a copertura delle esigenze della prima squadra e della Beretti). La parte residua (non oltre 40 palloni a stagione) viene venduta ai club ad un prezzo “bloccato” molto contenuto (non supera i 30 euro per unità), proprio per non pesare sui bilanci societari.”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.