Corriere dello Sport: “Ecco chi è Bortoluzzi. Già domenica la prima censura? Ecco perchè…”

“Come un triangolo amoroso. Lui, lei, l’altro. Il vecchio presidente, la guida tecnica di turno, il nuovo numero uno. Rispetto al sette marzo, giorno della presentazione di Paul Baccaglini, Bortoluzzi è la vera novità dell’intricato rapporto. Ha sostituito l’altro Diego, Lopez, nella testa di Zamparini, ha messo a soqquadro equilibri di squadra mai scontati (chiedete a Zamparini cosa ne pensa di Fulignati al posto di Posavec … o di Diamanti in campo) ed ora aspetta che il destino si compia. Solo quando Paul diventerà il padrone assoluto del Palermo si potrà capire quale sarà, e se ci sarà, il suo futuro. Per ora si accontenta di avere spezzato una serie infinita di sconfitte. Che sia un uomo caro a Zamparini non ci piove; che abbia una precisa personalità è documentato dal suo passato. E dalle attenzioni di Guidolin che lo considera il “personaggio giusto, al momento giusto” anche se per una scommessa, ammettiamolo, quasi persa in partenza. Abbiamo scavato nella storia di Bortoluzzi con l’idea di scoprire il personaggio segreto. LA TELEFONATA FATALE Dopo la carriera di calciatore, protagonista anche nel Venezia di Zamparini con allenatori come Zaccheroni e Ventura (ne tralasciano una dozzina…), convinto di continuare nella veste di tecnico delle giovanili, Diego telefona a Zamparini, da un anno a Palermo, che gli propone inaspettatamente un altro incarico. A Baldini, allenatore della prima squadra, manca il vice e il presidente gli offre il posto vacante. PERCHE’ GUIDOLIN L’avventura con Baldini dura poco. Anche la sua esperienza sembra al capolinea. Invece, Guidolin decide di rinnovargli fiducia. S’inizia l’interminabile collaborazione, per nulla conclusa, malgrado le strade si siano momentaneamente separate. MESSAGGIO A ROSSITTO Per Diego, un vice-allenatore è una seconda voce. Non sempre amica. Anzi il suo compito è proprio quello di proporre un punto di vista differente. Guidolin gli lasciava carta bianca nel programmare gli allenamenti. UNFORGETTABLE Toni è il giocatore che più gli è rimasto nel cuore per qualità calcistiche. Poi, Di Natale e Sanchez, coppia gol devastante ad Udine. Per doti umane, in testa Corini, leader, un capo che collaborava con lo staff tecnico e con la squadra. Un altro che non dimenticherà: Morrone. LA SUA MASSIMA Puoi avere giocatori forti, ma se non hai chi fa mantenere una certa linea a tutti, arrivi poco lontano. IN GALLES Con l’inglese è rimasto a metà. Ha imparato il linguaggio tecnico senza completare il persorso di studi. LE PARTITE PIU’ BELLE Da calciatore, Venezia-Juventus di Coppa Italia: 4-3, un giorno da leggenda. Da allenatore, la promozione in A col Palermo. La notte magica quella del trionfo con l’Udinese ad Anfield per 3-2. Per uno che era tifoso di Steven Gerrard … A SWANSEA Con Guidolin e Paloschi fonda il primo fan club europeo delle Tose del Permac, squadra femminile di Vittorio Veneto. Gemellaggio con le ragazze dello Swansea, scambio di maglie e promesse di una amichevole. Mai pensato comunque di allenare le “Tose” NOSTALGIA CANAGLIA Un cosa sicuramente gli mancava, lo spritz: provava ad insegnarlo ma continuavano a mettere la birra al posto del prosecco. LO CHIAMAVANO… Da calciatore era soprannominato l’Airone. In un Empoli-Treviso, dopo un minuto, Bortoluzzi, capitano biancoceleste, si scontrò con l’arbitro Dondarini che riportò una forte contusione al naso. La partita venne sospesa. A queste curiosità se ne aggiunge una recente. All’esordio, Bortoluzzi avrebbe potuto conquistare il record storico di un Palermo tutto straniero. Bastava mettere Posavec al posto di Fulignati. Ha fatto il contrario. E ha ottenuto la prima censura. Da parte di chi si capisce.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.