Corriere dello Sport: “C’è aria di resa. Povero Cesena”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha deciso di parlare dell’ormai imminente fallimento del Cesena. Ecco quanto si legge: “L’ultima parola non è ancora stata scritta, ma a Cesena si respira ormai aria di resa. Non ci sono fatti eclatanti a sostenere la tesi, semplicemente la consapevolezza che nelle poche ore che dividono il club dalla presentazione della documentazione necessaria per l’iscrizione al prossimo campionato cadetto (che scade lunedì) servirebbe ben più di un miracolo per far ricredere quanti da tempo vanno dicendo che il destino è ormai segnato.
SENZA SPERANZE. Giorgio Lugaresi sta tentando l’impossibile, ma è proprio questo il problema. Perche se margini di riuscita non ce ne sono, il suo è solo l’ultimo disperato tentativo per garantire ancora un futuro tra i cadetti a una piazza che in quella categoria (numeri alla mano) ci sta persino stretta. La trattativa con la cordata lombarda che nei giorni scorsi aveva mostrato interesse a rilevare il Cesena ieri sembrerebbe aver subito una brusca frenata, tale da far ammettere alla stessa dirigenza bianconera che la partita è ormai da considerarsi chiusa. Dopo aver perso il “treno” inglese, col fondo che avrebbe dovuto garantire liquidità per convincere l’Agenzia delle Entrate ad accettare il piano di ristrutturazione del debito, quella con gli imprenditori lombardi era rimasta l’unica reale opzione per togliere l’AC Cesena dalle forche caudine del fallimento, con Lugaresi pronto a passare la mano. La visita della Guardia di Finanza in sede, avvenuta
giovedì, ha probabilmente contribuito a far diminuire ulteriormente le chance di salvataggio, vanificando tutti gli sforzi profusi dall’attuale dirigenza.
CERCASI ALTERNATIVA. La città attende con impazienza di sapere cosa ne sarà del futuro del calcio in una piazza che vive per il pallone ben oltre ciò che la semplice passione racconta. Il sindaco Paolo Lucchi è in aperto contrasto con Lugaresi, ma non ha ancora in mano l’alternativa: il bando presentato la settimana scorsa, quello col quale l’amministrazione comunale si è rivolta a soggetti e imprenditori intenzionati a far ripartire il calcio a Cesena con una nuova società (di fatto nei dilettanti), sin qui non ha ricevuto alcuna proposta. E anzi in consiglio comunale i toni si sono accesi e non poco giovedì scorso in un confronto serrato con le opposizioni, che hanno attaccato il sindaco Lucchi per come ha gestito e continuare a gestire la situazione. Se lunedì l’AC Cesena chiuderà i battenti, portando i libri in tribunale, si aprirà una fase nuova ma fatta comunque di incognite, perché ad oggi non esiste un progetto di ripartenza e tantomeno soggetti interessati a costruirlo. Non proprio una cosa di poco conto.
IL GRIDO DI CASCIONE. Giocatori, dipendenti e collaboratori del club sarebbero stati informati ieri circa l’impossibilità di proseguire l’attività. Emmanuel Cascione, uno degli elementi più iconici della storia recente del calcio cesenate, ha ammesso di non aspettarsi altro epilogo, se non quello del fallimento: «Siamo ancora tutti sotto contratto, ma temo che il destino sia segnato. La situazione si trascina da troppo tempo ed è sotto gli occhi di tutti. Se lunedì la società dovesse decidere di fare ricorso non credo che ci sarebbero molte chance di riuscita, mentre se porterà i libri in tribunale noi dal 21 luglio saremo tutti liberi di accasarci altrove. Per me sarebbe una mazzata tremenda e per questo dico sin d’ora che sarei disposto a valutare qualsiasi proposta, ma se dovesse arrivare quella del nuovo Cesena dai dilettanti difficilmente la potrei rifiutare»”.