Corriere della Sera: “Pallotta-Palermo: l’ex padrone della Roma vuole tornare nel calcio italiano (ma deve battere lo sceicco del City)”

L’edizione online de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla cessione del Palermo tra il City Group e Pallotta.

«Penso che ci siano ancora alcune opportunità interessanti in Italia». James Pallotta conosce il nostro calcio e le sue potenzialità. Gli otto anni da numero uno della Roma, prima della cessione ai Friedkin nel 2020, non si dimenticano. E l’interesse dell’imprenditore di Boston è ora vivo su un’altra realtà del nostro calcio: il Palermo. Una sfida ben diversa rispetto a quella capitolina. Il club rosanero infatti è attualmente in Lega Pro e domenica 12 giugno si giocherà gli ultimi e decisivi 90 minuti della stagione contro il Padova nella finale di ritorno dei playoff di C. I ragazzi di Silvio Baldini sono ad un passo dalla promozione, complice il vantaggio per 1-0 maturato nella gara di andata all’Euganeo. Però, oltre il campo, c’è anche una questione societaria che si imporrà come tema ancora più caldo da lunedì 13.

Lo sceicco e l’americano. Se l’interesse di Jim Pallotta è recente, da settimane invece sul Palermo c’è il City Football Group, holding company fondata dallo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan. Proprietario della Abu Dhabi United Group, Mansour possiede le quote di maggioranza (il 77%) del Gruppo che a fine aprile ha avviato la due diligence per l’acquisto del club. Il CFG possiede già 10 club nel mondo, più altri due in partnership. Dal Manchester City al New York City Football Club, dal Melbourne City al Girona e al Troyes. Bandierine piazzate in ogni continente, in tanti campionati diversi ma non ancora in un’Italia che nel corso degli ultimi anni ha attirato sempre più capitali esteri in ogni categoria dalla A alla C.

Palermo americano o «Palermo City»? Il blitz americano può rimescolare le carte in tavola, anche perché l’interesse di Pallotta è concreto ed è stato formalizzato con una LOI. Una lettera d’intenti in cui è stata specificata la volontà di procedere con un’offerta in tempi brevi, sia in caso di promozione sia in caso di permanenza in serie C. Una certezza, quasi una promessa di matrimonio, come quello del bomber proprio del Palermo Matteo Brunori che a due giorni dalla finale ha pronunciato il fatidico sì sull’altare. Un bivio — di campo — davanti al quale sono tutti i tifosi rosanero che al momento comunque hanno messo da parte i pensieri di un possibile futuro da «Palermo City» o da club a stelle e strisce. Almeno fino a lunedì. Intanto una cosa è certa: il Palermo fa gola a diversi gruppi esteri. Per storia, blasone, per il calore della tifoseria che durante tutte le fasi dei playoff ha riempito il Barbera con oltre 30mila spettatori, per la città. E, non ultimo, perché più di altre realtà può rappresentare una delle sfide — e scalate — più stimolanti. Tornando ad essere in futuro ciò che è stato in passato. Anche se meno italiano.