Repubblica: “Forse sarebbe il caso che Maurizio Zamparini rifacesse i conti. Le spese…”

In estate Zamparini ha dichiarato che il Palermo avrebbe vinto il campionato con dieci punti di distacco sulla seconda in classifica. Al momento però i rosanero sono terzi in classifica con sei punti di ritardo su Empoli e Frosinone, quindi sembra che il patron abbia sbagliato dei calcoli, poi il mercato di gennaio non ha certo aiutato la squadra nel provare a raggiungere questo traguardo. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de la “Repubblica”:

“Forse sarebbe il caso che Maurizio Zamparini rifacesse i conti. Appare difficile che, stando così le cose, il Palermo possa vincere il campionato con dieci punti di vantaggio. Un ottimismo che il patron rosanero aveva manifestato prima dell’inizio del torneo di serie B e ribadito, anche di recente, in più occasioni. Il problema non è tanto aver lanciato lo slogan quanto non aver fatto nulla per metterlo in pratica. Il Palermo, ricordiamolo anche per non gettare il bambino con l’acqua sporca, non è quella brutta squadra che stiamo vedendo in queste ultime settimane. Il Palermo è, almeno sulla carta, alla pari con molte altre formazioni dei vertice di questo campionato tecnicamente molto modesto, e soprattutto Tedino in passato ha fatto giocare bene la squadra. Ma, e qui torniamo a quello che la società avrebbe dovuto fare e non ha fatto, il campionato è lungo e pieno di insidie, e l’organico dei rosa andava rinforzato con il mercato di gennaio. Dire che l’obiettivo è, ad esempio, Di Carmine e tornare a casa con Moreo e lo sconosciuto e inattivo da mesi Fiore non è un bel biglietto da visita per chi vuole vincere il campionato con dieci punti di vantaggio soprattutto se poi decidi anche di cedere Cionek, pilastro della difesa, ed Embalo, alternativa in attacco. Significa che ti sei indebolito. Basta guardare cosa hanno fatto Empoli, Frosinone, Parma e Bari per capire che significa rinforzarsi veramente. Probabilmente Zamparini ha indirizzato i suoi sforzi finanziari sulla vicenda fallimento. I quattro milioni spesi per risolvere la grana del marchio, il milione e otto per i debiti con l’erario e gli altri interventi per puntellare i conti hanno fatto perdere di vista i problemi della squadra inizialmente mascherati dal buon rendimento. Due terreni che dovevano andare di pari passo e invece hanno portato il Palermo a meno sei. Altro che più dieci”.