Mario Jardel shock: «Al Bolton vivevo solo di cocaina, mi sento un sopravvissuto»

Rivelazioni shock quelle dell’ex attaccante del Bolton Mario Jardel.

L’ex nazionale brasiliano ha ammesso di aver assunto un’overdose di droga nel 2002 mentre era allo Sporting Lisbona, appena un anno prima del suo trasferimento al Reebok Stadium per indossare la maglia del Bolton, dove nel suo breve periodo di militanza nel club inglese avrebbe poi segnato tre gol in 11 presenze.

Jardel, che ha iniziato una carriera politica di breve durata nella sua terra natale, a Fortaleza, nello stato brasiliano del Ceará, dopo essersi ritirato dal calcio, ha scioccato gli spettatori e i suoi compagni di casa ammettendo: “Nel 2002 ho avuto un’overdose e sono stato sveglio ininterrottamente per sette giorni facendo uso di cocaina. Per quelli di voi che mi guardano, non è un esempio. Facevo il calciatore, ero famoso, mi sentivo invincibile, pensavo che non mi sarebbe successo niente, che tutto fosse a posto”. Ancora oggi deve stare attento per evitare ricadute, e ha aggiunto: “Questa è una lotta quotidiana”. Jardel, che ha lasciato l’attività agonistica nel 2011, era già finito ai margini del grande calcio durante la stagione 2002-2003 prima di trasferirsi al Bolton dopo essersi infortunato al ginocchio in una caduta in piscina durante le vacanze di Natale in Brasile. Durante il suo periodo senza infamia e senza lode con la maglia della squadra inglese, Jardel era stato ceduto in prestito alla squadra italiana dell’Ancona prima di firmare per il club argentino Newell’s Old Boys. Nella sua confessione al programma televisivo portoghese. Sono caduto e mi ci è voluto molto tempo per rialzarmi. Non ho parole per ringraziare la tv per l’opportunità che mi sta dando. L’importante è che io sia vivo e oggi posso dire no alla droga”.