Mancini vuole il Catania, ma arrivano le accuse: complice dei Tuttolomondo nel fallimento del Palermo

Nelle ultime ore per il Catania sembra esserci stata una piccola speranza in vista dell’asta di domani. L’imprenditore Benedetto Mancini sarebbe, infatti, interessato a presentare un’offerta per il club etneo e potrebbe essere l’unico.

Ma nell’ambiente siciliano, e in quello rossazzurro il nome di Mancini non convincerebbe più di tanto. L’imprenditore, infatti, è stato più volte accostato alla società dei Tuttolomondo, artefici del fallimento del Palermo.

Come analizza “Sporticily.it” infatti,  il numero uno della BM Financial Project, presumibilmente, avrebbe fatto da garante con la Lev Ins. L’agenzia assicurativa bulgara avrebbe dovuto emettere la fideiussione da 800 mila euro utile al club di Viale del Fante ad iscriversi al successivo campionato di Serie B. L’allora patron Salvatore Tuttolomondo rivelò che fu proprio l’imprenditore romano a metterli in contatto con gli esponenti della banca: “Me li ha presentati dopo quello che è successo”. La fideiussione, ad ogni modo, non è mai stata emessa. È per questo motivo che la società non riuscì a consegnare in tempo la documentazione utile per prendere parte alla stagione e fallì. Non è tutto. L’agenzia assicurativa bulgara Lev Ins, nelle successive settimane, prese le distanze dalle vicende legate al Palermo, definendosi “parte lesa di un tentativo di truffa e di un falso ideologico” e annunciando di avere presentato una denuncia alle autorità competenti per questo motivo.

A tornare sul complesso tema relativo al fallimento del Palermo nelle scorse ore è stato proprio Benedetto Mancini, che a breve presenterà la sua offerta nell’asta per l’acquisizione del Catania. L’imprenditore romano ha voluto allontanare le critiche.

«Capisco le persone che sono costantemente bombardate dalle false informazioni che circolano sul web. C’è stata una vera manipolazione della comunicazione e io sono parte offesa. Sono stato truffato in merito alla vicenda Latina. A Palermo non ho mai fatto nulla per la società rosanero. La fideiussione non è mai stata depositata e la società bulgara non ne sapeva nulla. Io ho accompagnato successivamente alcuni dirigenti del Palermo dai carabinieri a Roma per presentare una denuncia nei confronti di un broker che li avevi truffati», ha dichiarato a “Itasportpress”.