Lettera a Musumeci: “In Sicilia finta zona rossa. Profumi e rossetti non sono beni di prima necessità”

La zona rossa in Sicilia messa in atto dal 17 gennaio non convince la popolazione. E non convince neanche Giovanni Felice Coordinatore regionale di Confimprese, il quale avrebbe scritto una lettera a Musumeci sui provvedimenti adottati.

Ecco quanto riportato da “BlogSicilia”:

“I provvedimenti adottati hanno generato una confusione che genere l’impossibilità di effettuare controlli, e le misure di contrasto individuate non sono adeguate alla gravità della situazione. L’individuazione della zona rossa evidenzia una gravità nello sviluppo della pandemia, eccezionale che mette a repentaglio la salute di migliaia di persone e la vita di centinaia di esse, a fronte, ed in contrasto con l’emergenza sanitaria, a fronte dei danni/sacrifici imposti alle aziende, si cade nel ridicolo nell’individuazione dei generi di prima necessità.

Secondo Gentile, considerare generi di necessità i prodotti di cosmetica, i profumi e i giocattoli in un momento così grave è “un’offesa a chi soffre ed a chi subisce danni”. “Pensare che si possa derogare alle misure restrittive perché devi andare a comprare un rossetto francamente rappresenta un paradosso. Quindi ha fatto bene il Presidente ad eliminare “le visite agli amici”, ma non è sufficiente”.