Inchiesta sul fallimento del Palermo: i fratelli Tuttolomondo davanti al Gip “E’ stato Zamparini a far fallire la società, non noi”

I fratelli Tuttolomondo sono stati arrestati per bancarotta fraudolenta nel fallimento del Palermo. “Repubblica.it” fa il punto della situazione sul fallimento della società rosanero e gli affari in cui erano invischiati i fratelli Tuttolomondo che hanno dato la colpa a Maurizio Zamparini.

Salvatore e Walter Tuttolomondo, in carcere da mercoledì, si difendono davanti al gip Lorenzo Jannelli. “Non siamo stati noi a far fallire la società – dicono, collegati in videoconferenza da Rieti – ma chi ci ha preceduti, Zamparini”. Negano soprattutto di aver razziato i soldi che restavano nelle casse della società rosanero: “Abbiamo portato piuttosto un milione e duecento mila euro. E speravamo che il passaggio in serie A avrebbe rilanciato la società”. Ma poi tutto precipitò, per l’inchiesta su Zamparini e la retrocessione. “Nonostante la situazione – ha detto Salvatore Tuttolomondo – abbiamo provato a proseguire l’opera di salvataggio”. Ma è una tesi che non convince il giudice, e attualmemnte i due imprenditori restano in carcere. L’avvocato Marco Franco, che li assiste, annuncia ricorso al tribunale del riesame: “Riteniamo di potere chiarire la posizione dei signori Tuttolomondo, anche attraverso il deposito di nuova documentazione”. Ieri, il legale romano è tornato a Palermo per esaminare tutta la documentazione dell’inchiesta condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo e dal nucleo di polizia valutaria, coordinata dai sostituti Dario Scaletta, Andrea Fusco e dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca.

I Tuttolomondo sono accusati di aver “tentato di abbattere i debiti fiscali della società effettuando delle compensazioni con crediti tributari portati in dote da altre società del gruppo Arkus, crediti che si sono rivelati inesistenti”, accusa la procura. Salvatore Tuttolomondo chiama in causa un commercialista che gli avrebbe proposto la società: “Sembrava tutto in ordine”, dice davanti al gip.

Un’altra contestazione riguarda la fidejussione per l’iscrizione alla serie B, secondo la procura l’ennesimo imbroglio. Tuttolomondo dice di avere denunciato per truffa l’imprenditore a cui si era rivolto: “Anche io sono stato una sua vittima”.