Ex rosa, Ignoffo: «Meteore palermitane? Per un calciatore la perseveranza è fondamentale»

Nel corso di una lunga intervista ai microfoni di “PalermoToday” l’ex rosanero Giovanni Ignoffo ha parlato in merito ai talenti palermitani che non hanno fatto carriera.

Ecco un estratto:

«Io ad esempio avrei scommesso sull’esplosione di Mimmo Muratore, Marco Rubino, Totò Raccuglia, Pippo Correnti, Totò Colletto. Ma anche su quella di Edy Tamajo, l’attuale assessore regionale, e di Massimiliano La Vardera. Quando arrivai al Palermo era il 1988. Avevo 11 anni, ero in età da Esordienti, ma fui aggregato ai Giovanissimi. C’era gente forte che si è persa, con cui vincemmo a livello regionale. Ad esempio Marco La Rosa, esterno sinistro: ero sicuro che sarebbe diventato un calciatore. C’era già Giancarlo Ferrara, poi Marco Antioco, difensore centrale fortissimo, di Mondello, che poi ebbe un incidente. E ancora: Totò Melignano, centrocampista. Elio Busalacchi, Peppe Sciortino, Tullio Guglielmo. Si sono persi tutti. Credo che la cosa fondamentale per un calciatore sia la perseveranza, altrimenti non arrivi e alle spalle devi avere una famiglia che ti sappia indirizzare nelle fascia d’età più critica, quella dai 13 ai 17 anni. Io già da giovanissimo pensavo solo a diventare calciatore. Se dovevo uscire con una ragazzina lo facevo il lunedì, non la sera prima della partita. Ancora oggi sono così, da allenatore. Quando perdo, poi non ho l’umore giusto per andarmene in giro anche se a volte forse ci vorrebbe un po’ di menefreghismo».