Corriere dello Sport: “Inzaghi non cambia in vista del derby. In campo la migliore Lazio a Palermo”

“Cangiante, sempre diversa, ritoccata negli uomini, nei ruoli o nell’assetto. E’ la Lazio camaleontica di Inzaghi, in 13 giornate non ha mai giocato in fotocopia, si è adattata a tutto: infortuni, emergenze, contingenze, avversari. La stessa Lazio, per la prima volta, potrebbe giocare due gare di fila, la verità si conoscerà a Palermo. Accadrà salvo assenze dell’ultim’ora, complicazioni o sorprese di Simone. L’allenatore, per dopodomani, medita di riproporre l’undici che ha vinto contro il Genoa, i rientri di Marchetti e De Vrij sono posticipati in vista del derby e il convalescente Lukaku si accomoderà solo in panchina. All’Olimpico, contro il Genoa, hanno giocato Strakosha, Basta, Wallace, Radu e Lulic in difesa. A centrocampo hanno trovato posto Parolo, Biglia e Milinkovic. In avanti il tridente è stato composto da Felipe, Immobile e Keita. Il brasiliano è in diffida, non potrà prendere gialli a Palermo, in caso contrario salterà il derby, il rischio non sembra condizionare Inzaghi. L’allenatore, in totale, nelle prime 13 giornate di campionato, tra una formazione iniziale e l’altra ha effettuato 27 cambi. Nove squadre, compresa la Lazio, hanno sempre cambiato almeno un giocatore rispetto alla formazione precedente,
di base è routine. I 27 cambi non sono nati soltanto da valutazioni tattiche, soprattutto da necessità. i moduli. In tredici giornate sono stati utilizzati sei moduli differenti: il 4-3-3, il 3-4-3, il 3-5-2, il 3-4-1-2, il 4-1-4-1, il 3-1-4-2. Inzaghi è partito dal 4-3-3 per giocare a Bergamo contro l’Atalanta, quel giorno era orfano di Lulic, Keita e Felipe. In Lazio-Juve, nel match seguente, sposò il 3-43 e cambiò quattro uomini. Alla terza giornata, contro il Chievo, riecco il 4-3-3, ci fu spazio per una sola variazione. Difesa a 3 (3-5-2) e 3 cambi contro il Pescara all’Olimpico. A S.Siro, contro il Milan, modulo 3-4-1-2 e due cambi. Contro l’Empoli ecco il 3-52 e 4 cambi in formazione. A Udine un’altra svolta: il 4-1-4-1 e 3 uomini diversi nell’undici base. In casa, contro il Bologna, ritorno al 4-3-3 e 2 variazioni in conto. A Torino il 4-3-3 fu confermato e si diede vita a 3 cambi. Contro il Cagliari l’assetto fu identico per la terza volta di fila, si optò per una sola sostituzione. Contro il Sassuolo ancora 4-3-3 e 2 avvicendamenti. A Napoli e contro il Genoa, tanto per analizzare le ultime due uscite, la Lazio è scesa in campo con il 3-1-4-2 (al San Paolo) e con il 4-3-3 (all’Olimpico). In entrambe le sfide s’è registrato un cambio. In tutto le sostituzioni sono state 27. Inzaghi ha stupito variando assetti tattici, centrando comunque risultati.i record. E’ una Lazio scatenata, è la squadra che ha mandato in gol più giocatori (13) e all’appello manca Parolo, da sempre centrocampista bomber, stranamente a secco. In realtà anche l’anno scorso (in campionato) ha segnato poco (3 reti in tutto). Inzaghi aspetta i suoi colpi, l’ha detto ad inizio settimana: «Parolo sta facendo benissimo, gioca una partita meglio dell’altra. Siamo la squadra che ha fatto segnare più giocatori diversi ed è un paradosso che lui non ci sia ancora riuscito, di solito realizza almeno 6-7 gol a stagione». Simone prevede altri miglioramenti: «Siamo una squadra giovane, che ha ancora margini di crescita. Abbiamo giocatori importanti fuori per indisponibilità e possiamo migliorare. Dobbiamo cercare di arrivare a Natale nella parte alta della classifica, non abbiamo un calendario semplice». La Lazio camaleontica è possibile perché, secondo Inzaghi, ci credono tutti. Innanzitutto credono nel timoniere: «Ho tante opzioni da scegliere la domenica sia per la formazione iniziale che per i cambi in corsa. Mi piace avere dubbi alla vigilia, quando devo fare i cambi non ne bastano 3, tutti meriterebbero spazio per come si allenano e per la disponibilità e l’impegno che ci mettono. Do grande merito a questi ragazzi, ce la stanno mettendo tutta e stanno meritando questa classifica”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.