Corriere dello Sport: “Bologna a Palermo: 83 anni di tabù. La prima e unica vittoria nel 1934. Donadoni proverà a interrompere la striscia negativa”

“Quando il Bologna vince per la prima e ultima volta a Palermo, nel mondo succedono queste cose: Mussolini gira le sagre del grano inneggiando alla patria, in Germania la «Notte dei lunghi coltelli» reprime ogni forma di dissenso al Fuhrer Hitler e cambia per sempre il corso della Storia, in America apre la celebre prigione di Alcatraz e intanto un papero storto ma simpatico – Paperino – fa la sua apparizione nel mondo dei fumetti, a Roma nasce Sofia Villani Scicolone, che da lì a poco si trasferirà a Pozzuoli e più tardi diventerà nota con il nome di Sopha Loren. Nel nostro piccolo mondo – calcistico – invece, si segnala l’Italia Campione del mondo a casa propria, 2-1 alla Cecoslovacchia nella finale di Roma. Questo per dire che: è passata una vita. Ottantatre anni fa. Preistoria. Prima di quella partita: un pareggio e una sconfitèta a Palermo. Dopo: stessa solfa, per un totale di ventiquattro sfide con i rosanero, quattordici sconfitte e nove pareggi. L’anno scorso, c’era Donadoni in panchina: uno 0-0 che inclinava verso l’abbiocco. L’anno prima: 1-1. Che aveva interrotto una striscia di cinque sconfitte consecutive (dal 2004 al 2011). E dunque: Palermo tabù per il Bologna. Campo ostico, come si diceva una volta. In ottantacinque anni di sfide – la prima nel 1932, una sola vittoria rappresenta un’eccezione da record (e infatti contro nessun’altra squadra il Bologna ha una tradizione così negativa in trasferta). Va da sè che, in un anno di record subìti (la sconfitta più larga in casa, 1-7 col Napoli, la sconfitta – unica in serie A – in nove contro undici contro il Milan), ora il Bologna ha la concreta occasione di sfatare il tabù, vincere a Palermo e interrompere così la lunga striscia negativa. Il dato che consola – in prospettiva rossoblù – riguarda Donadoni, che già tre volte ha espugnato il Barbera. Due volte con il Parma, una con il Livorno. Ma resta il fatto che dallo stadio di Palermo il Bologna esce sempre con il muso lungo e con ben poche soddisfazioni. E’ la storia a parlare. Per la cronaca: quel Bologna (presidente Dall’Ara) che vince a Palermo – 25 novembre 1934, 1-0 al Campo del Littorio (si chiamavano un po’ tutti così) – è allenato da Lajos Kovàcs, che di lì a poco lascerà il posto al celeberrimo Arpàd Weisz. Chiuderà il campionato al sesto posto. E’ il Bologna di Monzeglio, Fedullo, Sansone, Reguzzoni e – ovviamente – di Angelo Schiavio”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.