Gennaro Tutino ha parlato in conferenza stampa dopo il pesante ko interno contro l’Empoli, analizzando il momento complicato dell’Avellino e respingendo ogni voce di spogliatoio diviso.
«Oggi siamo delusi dal risultato, abbiamo subito altri tre gol in casa. L’unica strada è continuare a lavorare e credere in ciò che propone il nostro allenatore» ha detto l’attaccante. «Siamo comunque la neopromossa con più punti. È vero, ultimamente abbiamo perso male, ma dobbiamo continuare a lavorare».
Sulle voci di fratture interne, Tutino è stato netto: «Il gruppo è spaccato? No. Le scelte sui non convocati spettano al mister. Noi dobbiamo solo allenarci. Possiamo crescere ancora, questo è un campionato difficile, con giocatori che ti mettono la palla all’incrocio con due tiri. Non c’è nessun problema nello spogliatoio».
Poi un messaggio ai compagni lasciati fuori: «Sono felice di essere qui, in un gruppo sano, in una società ambiziosa. A chi è stato messo fuori dico di continuare a lavorare: nel calcio cambia tutto in fretta e possono darci una mano. Dobbiamo mantenerci in categoria e strutturarci. Crescere e migliorare, sempre».
Sul gol sbagliato che avrebbe potuto cambiare il match, Tutino non si è nascosto: «Mi prendo le mie responsabilità. Dovevo segnare. Potevamo riaprire la partita. Ci prendiamo il secondo tempo, dove abbiamo avuto tante occasioni: non ricordo tante parate di Daffara rispetto a quelle del loro portiere. È un momento così: su due tiri prendiamo tre gol».
Il bilancio delle ultime otto gare è pesante. «Abbiamo fatto quattro sconfitte e una vittoria, incassando tanti gol. Lo sappiamo, dobbiamo crescere. In Serie B non puoi lasciare nulla al caso. In due partite passi dai playoff ai playout. Oggi abbiamo affrontato una squadra che l’anno scorso quasi si salvava in Serie A. Dobbiamo mentalizzarci: non siamo più la squadra più forte come negli ultimi anni. Serve più fame e cattiveria. Dispiace per i tifosi».
Poi un messaggio importante sulla sua condizione: «Il vero Tutino? Giocare è ciò che mi fa crescere di condizione. Oggi, forse da dicembre, ho finito una partita. Ringrazio lo staff: so che posso dare una mano importante. Ho tanta voglia di dimostrare chi è il vero Gennaro».
Sulla situazione di Insigne: «È un giocatore importante, purtroppo è fuori per un problema. Le responsabilità non sono solo mie e di Roberto: dobbiamo prendercele tutti, esperti e giovani. Io credo nel lavoro, nei ragazzi, nello staff tecnico».
Infine, una parentesi sui mesi di stipendio non percepiti: «È un atto dovuto, una notizia che avrei voluto non uscisse. Per Avellino questo e altro».