A quale Palermo bisogna credere davvero? È la domanda che si pone Paolo Vannini sul Corriere dello Sport: alla squadra travolgente che nelle ultime due uscite al Barbera ha realizzato dieci gol, o a quella opaca e fragile vista nelle recenti trasferte, capace di raccogliere un solo punto e infinite critiche?
Lo stesso Inzaghi — come ricorda Paolo Vannini del Corriere dello Sport — ha voluto provocare l’ambiente dopo la roboante vittoria contro la Carrarese, dichiarandosi persino “arrabbiato” perché il Palermo non riesce a esprimere la propria qualità con continuità. Il banco di prova arriva subito: domenica a Empoli, in una sfida intrigante non soltanto per la presenza dell’ex Dionisi, ma anche perché entrambe le squadre arrivano da un clamoroso 5-0.
Il tema del vantaggio
L’analisi di Paolo Vannini sul Corriere dello Sport mette in evidenza un aspetto chiave: il Palermo cambia volto quando segna per primo. Ogni volta che è passato in vantaggio — eccetto la rimonta subìta dal Modena per via di un’autorete — ha sempre vinto. Inzaghi insiste sulla consapevolezza: la convinzione di essere sulla strada giusta anche dopo gli inciampi, la personalità necessaria per reggere le pressioni e sfruttare al meglio i propri mezzi.
È l’episodio iniziale a liberare le potenzialità dei rosanero. Nei primi 20 minuti contro la Carrarese si percepiva ancora la tensione di un periodo complicato; trovato il gol, la squadra si è sciolta e ha prodotto azioni di grande qualità. È riemersa anche quella verticalità tanto richiesta da Inzaghi: lo testimoniano la prima rete, costruita con tre tocchi di prima, e la terza, partita addirittura dalla trequarti difensiva.
Leader e responsabilità
Come ricorda Paolo Vannini del Corriere dello Sport, Inzaghi ha chiamato a raccolta i giocatori più esperti, arrivati in estate proprio per dare alla squadra il salto di qualità:
– Bani, nominato capitano anche in presenza di Segre (perderà la fascia solo quando Brunori tornerà titolare);
– Palumbo, capace di trasformare la semplice intensità in tecnica e occasioni concrete, e coinvolto in tutte e tre le prime reti contro la Carrarese;
– Pohjanpalo, che se servito nel modo giusto diventa una furia, come confermano i suoi numeri.
La sfida di Empoli diventa così un confronto decisivo per capire quale Palermo sia reale: quello esplosivo del Barbera o quello smarrito visto lontano da casa. Una risposta che, come sottolinea Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, può indirizzare il futuro della stagione.