Gazzetta dello Sport: “Messina, su il sipario. C’è il Siena in Coppa, «Quanta emozione»”

Undici agosto 2014. Il Messina perde in trasferta con il Pontedera e dice addio alla Coppa Italia, ritrovata dopo 7 anni di assenza. Prologo di una delle stagioni più infauste della storia del club, culminata con la retrocessione arrivata ai playout per mano della rivale di sempre: la Reggina. Poi il passaggio di consegne tra Lo Monaco e Stracuzzi, neo presidente sempre sospeso tra il sacro e il profano, tra il San Filippo e la chiesa evangelica di cui è pastore. Una prima stagione quasi da incorniciare. Lo si capisce presto, perché il Messina viene riammesso in Lega Pro e poi riesce a chiudere all’ottavo posto, qualificandosi alla Coppa Italia.

EMOZIONE «Siamo benedetti dall’alto», dice spesso il presidente, che guarda alla sua prima volta in Tim Cup estasiato, quasi con gli occhi di un bambino davanti al giocattolo nuovo: «Da presidente è un’emozione partecipare a una coppa così prestigiosa. Prospettive? Vincere stasera, per poi provare a battere anche la Spal e garantirci la sfida con il Cagliari del “nostro” Storari. Sarebbe straordinario». Si alza il così il sipario. La nuova stagione del Messina targato Bertotto inizia ufficialmente oggi, con i giallorossi di scena al Franchi di Siena (ore 21), contro la Robur del neo tecnico Colella. Sull’altra panchina, quella dei siciliani, non siederà Bertotto, che deve scontare una squalifica di un mese legata al periodo in cui giocava nel Venezia «per aver percepito somme superiori a quelle previste nel contratto di prestazione sportiva sottoscritto con la predetta società». Al suo posto, a guidare la squadra sul campo ci sarà il vice Bazeu.

COLPI IN ARRIVO Formazione per certi versi obbligata, con le assenze sicure di Berardi – ormai con le valigie in mano da tempo – e del difensore centrale Paramatti, che deve ancora recuperare dall’infortunio. In porta ballottaggio tra Russo e Brunelli, con il primo favorito. Difesa a 4 con Mileto a destra, Ionut sulla corsia opposta e i due centrali Burzigotti e De Vito. In mezzo il trio Giorgione-Bramati­-Baldassin, con il neo acquisto Musacci che partirà dalla panchina: scelta ovvia, considerata la precaria condizione fisica dell’ex Catania. Davanti altro ballottaggio per la corsia sinistra: Milinkovic o Ferri. A destra giocherà l’ex Cremonese Ciccone, che ha ben impressionato nei vari test precampionato; in mezzo l’unica prima punta in rosa: Demiro Pozzebon. Sensazioni buone, stando alle parole del d.s. Tosto: «Abbiamo lavorato benissimo, ponendo delle fondamenta importanti su più livelli: quello dell’amalgama del gruppo, in primis, e poi sul piano tecnico-­tattico e della mentalità del collettivo». Al momento, però, in città serpeggia ancora po’ di diffidenza: buoni i primi colpi, ma evidentemente manca più di un tassello: «Cinquesei – ammette il d.s –, ma come abbiamo già dimostrato a noi piace fare fatti e non chiacchiere. La gente deve fidarsi: arriveranno altri colpi»“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.