Repubblica: “Tifosi rassegnati: «Ormai è chiaro che Zamparini non ha intenzione di investire nemmeno un euro sul Palermo»”

“«Il Palermo non ha una rosa all’altezza per rimanere in A». «Mancano elementi in tutti i reparti». «Quest’anno non ho rinnovato l’abbonamento e faccio fatica a vedere le partite». Da mesi sono queste le frasi che rimbalzano sugli spalti, nei bar, o sui social degli aficionados rosanero, ma per molti tifosi quel barlume di speranza di un Palermo in grado di invertire la rotta e salvare la stagione si è spento con lo sciagurato retropassaggio di Goldaniga, che ha aperto un’autostrada al centesimo gol di Pellissier. E, soprattutto, l’entusiasmo del “Capitano” da solo non basta. «Questa partita era uno spartiacque importante dopo la brutta esperienza con De Zerbi e una partita coraggiosa giocata a Firenze – dice Ambrogio Orlando, gastroenterologo dell’Unità Operativa di Medicina Interna del Cervello – ma la sconfitta denota ancora una volta le carenze tecniche di una squadra modesta. Zamparini la finisca con il balletto degli allenatori e metta mano al portafoglio per rinforzare la squadra al mercato di gennaio, altrimenti retrocederemo sicuramente e con largo anticipo». Dopo la sconfitta con il Chievo, infatti, sono molti i tifosi che, già alla sedicesima giornata, danno il Palermo per spacciato e con un piede nella serie cadetta. «Retrocediamo all’80 per cento, ci può salvare soltanto un miracolo e, il fatto che le dirette concorrenti come Pescara, Crotone ed Empoli facciano fatica, è una magra consolazione, perché il Palermo continua a perdere soprattutto in casa, come non era mai accaduto», dice Alessandro Minei. «Non riesco a guardare tutte le partite sino al novantesimo minuto perché sono troppo noiose – prosegue – l’anno scorso ci siamo salvati in extremis, ma questa volta la retrocessione è quasi inevitabile». E, secondo il ventisettenne istruttore di vela, l’errore più grande è stato quello di affidarsi per troppo tempo a De Zerbi, mentre Corini, nonostante sia una bandiera, non ha una grandissima esperienza. «La sconfitta è stata un castigo di Dio, per salvarci ci vuole un miracolo, però Corini è l’unico che può farlo», commenta invece telegrafico Fausto Lo Cascio, agente di commercio. «La squadra andrebbe rinforzata, ma ormai è chiaro che Zamparini non ha intenzione di investire nemmeno un euro sul Palermo», aggiunge. Eppure, dopo mesi di spalti vuoti e contestazioni, il tifo rosanero aveva risposto prima con un bagno di folla all’apparizione di Eugenio Corini allo store di via Maqueda e poi con il ritorno allo stadio, dove ventimila persone non si vedevano da tempo. Tra questi c’era anche Giuseppe Calajò, che da tre anni vive a Vienna e che non ha saputo resistere al richiamo del “Genio”. «C’è una grande amarezza, allo stadio eravamo veramente in tanti grazie all’effetto Corini, ma le nostre attese sono state deluse, questa squadra, oltre la modestia tecnica, non ha un’ossatura centrale: difensore e centrocampista di esperienza e una seconda punta che salta l’uomo», dice il dottorando in fisica che segue i rosa a distanza. «Purtroppo – aggiunge – sembra che siano venute meno la grinta e le motivazioni dei giocatori ed è un peccato perché le altre squadre che lottano per la salvezza non sono superiori, ma semplicemente ci credono di più e vogliono giocarsela sino alle fine»”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.