Altro che serie B, il Palermo rischia di “sparire”: facciamo chiarezza

Quando a Palermo sembrava essere tornata un po’ di pace con l’arrivo del nuovo direttore sportivo Nicola Salerno e la conseguente conferma di Eugenio Corini sulla panchina rosanero, nella giornata di oggi hanno preso piede spaventosi scenari. Su alcuni quotidiani odierni, infatti, rimbalza l’ipotesi del fallimento della società di viale del Fante. Questo perché il presidente Maurizio Zamparini non ha più soldi da investire sul Palermo e ad oggi nessuno sembra intenzionato a comprare il club.

Fin qui nessuna novità, d’altronde è già da diversi anni che il patron friulano si priva dei pezzi più pregiati per sanare i bilanci della società di cui è presidente. Ma il Palermo, di pezzi pregiati, non ne ha più. Il tempo delle scommesse vinte con i vari Pastore, Cavani e Dybala è finito e stando così le cose l’ipotesi serie B appare come la più rosea delle possibilità. Il club di viale del Fante “vanta” un buco in bilancio di circa 20 milioni, senza dimenticare il fido di 2,5 milioni recentemente bloccato da Unicredit, un pignoramento di crediti da 200 mila euro in Figc da parte di Riscossione Sicilia ed un decreto ingiuntivo del Tas di 10 milioni.

Numeri alla mano, sembra evidente come neanche il famoso paracadute (che ad oggi porterebbe subito nelle casse del Palermo 25 milioni) basterebbe a rimettere in pari la situazione economica del Palermo calcio. In serie B, inoltre, verrebbero meno gran parte dei proventi dei diritti TV che di certo non sono solo spiccioli. Laddove la società che fa capo a Maurizio Zamparini non decidesse di sanare tale buco immettendo altro capitale nell’U.S. Città di Palermo, potrebbe presentarsi il rischio di fallimento. Inoltre è ormai nota l’assenza della voglia di proseguire nel mondo calcio del patron friulano, che da tempo (come da lui dichiarato a più riprese) è alla ricerca di nuovi acquirenti. Ma cosa succede quando una società di calcio fallisce?

Facciamo chiarezza…

Le possibilità sono due: fallimento sportivo e fallimento societario. Nel primo caso se ci fosse qualcuno disposto a comprare la società per un importo pari al prezzo dei debiti, i nuovi acquirenti potrebbero iscrivere la squadra due categorie al di sotto di quella di partenza (Lega Pro in caso di permanenza in A; Serie D in caso di retrocessione in B).

Ben più grave sarebbe invece il fallimento societario, dichiarato dal Tribunale su richiesta dei creditori o della stessa impresa debitrice, quando quest’ultima non è più in condizione di pagare regolarmente i propri debiti (stato di insolvenza).