PALERMO

Zaccardo: «A Palermo sono diventato uomo. Dal Barbera al Mondiale vinto insieme, gli anni più belli»

Nell’intervista rilasciata a Francesco Pietrella per la Gazzetta dello Sport, Cristian Zaccardo ha raccontato la sua seconda vita da agente Fifa, ma anche i momenti più intensi della carriera, legati indissolubilmente al Palermo.

L’ex difensore, campione del mondo nel 2006, non ha dubbi nel definire l’esperienza in rosanero come il punto di svolta della sua vita professionale e umana.
«A Palermo sono diventato uomo — spiega Zaccardo —. Io, Barzagli, Barone, Grosso, Toni: dal Barbera al Mondiale vinto insieme. Il primo gol in Nazionale lo segnai proprio al Barbera, contro la Slovenia, la gara che ci diede la certezza della qualificazione in Germania. Gli anni più belli».

Un periodo che per Zaccardo significò maturità e crescita, in un Palermo che, sotto la guida di Delio Rossi, divenne una delle realtà più spettacolari e riconoscibili della Serie A. Da quella squadra nacque gran parte della difesa azzurra che trionfò in Germania.

Zaccardo ha poi ricordato anche il celebre autogol contro gli Stati Uniti, diventato paradossalmente un segno del destino:
«Senza quell’autorete forse sarei rimasto titolare, ma magari non avremmo vinto il Mondiale. Dopo quella partita, Lippi spostò Zambrotta a destra e Grosso a sinistra. Doveva andare così».

Nel racconto alla Gazzetta dello Sport, il difensore ha ripercorso anche la notte della finale di Berlino:
«Andai a dormire all’una, dissi ai miei amici che una vittoria avrebbe cambiato la mia vita per sempre».

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Redazione Ilovepalermocalcio