Ufficiale, il tecnico ha firmato: sarà al timone del nuovo progetto I “Vedremo se sarò capace”

Ranieri - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
È pronta una nuova fase della carriera.
Claudio Ranieri ha scritto l’ennesima pagina leggendaria della sua carriera guidando la Roma in una stagione 2024/25 che resterà nei cuori dei tifosi. Chiamato a metà novembre per sostituire l’allenatore uscente, ha accettato la sfida con umiltà e determinazione, consapevole che si sarebbe trattato dell’ultimo capitolo della sua gloriosa carriera in panchina. Con il suo stile sobrio, pragmatico e vincente, Ranieri ha restituito stabilità a un gruppo in difficoltà, riaccendendo l’entusiasmo della piazza.
Il tecnico romano ha riportato la squadra giallorossa nelle prime posizioni della Serie A, garantendo l’accesso diretto all’Europa League dopo alti e bassi. Un traguardo che sembrava lontanissimo a inizio inverno, ma che Ranieri ha reso possibile con un’organizzazione solida, una ritrovata compattezza difensiva e la valorizzazione di alcuni elementi chiave come Soulé, Paredes, Mancini.
Oltre al piazzamento in campionato, Ranieri ha guidato la Roma a una buona campagna europea. Il club giallorosso è tornataocredibile e rispettata anche fuori dai confini italiani.
Ranieri ha salutato l’Olimpico con una standing ovation, lasciando un’eredità pesante ma preziosa. La sua gestione è stata un esempio di leadership silenziosa e di amore autentico per i colori giallorossi, suggellando una carriera che resterà nella storia del calcio.
Ranieri e il viaggio oltre i sogni
Presente a Solomeo per il Global Lunch dedicato ai 100 migliori giovani del premio European Golden Boy, Ranieri ha raccontato con emozione il suo percorso umano e professionale. “Sognavo di fare il calciatore”, ha detto, “ma non pensavo di diventare allenatore”. Dopo aver esitato, si è iscritto al corso per tecnici e ha scoperto di avere qualcosa da dire: “Volevo capire se avevo idee, se sapevo parlare ai giocatori e alla stampa”. La svolta fu l’esperienza a Cagliari, trampolino verso il grande calcio. Fondamentale, ha sottolineato, è stata la forza della famiglia e soprattutto il sostegno della moglie, da 50 anni al suo fianco.
Ranieri ha ripercorso anche i momenti più amari, come l’esperienza negativa al Watford, in netto contrasto con il miracolo sportivo di Leicester. Poi il ritorno al Cagliari, la salvezza in Serie B, e la promessa fatta a sé stesso ossia smettere: “Giurai che avrei lasciato, e dentro di me pensavo: solo Cagliari o Roma potrebbero farmi cambiare idea”.

L’ultimo giro di campo
Quando la Roma lo ha richiamato, nonostante avesse già dato per chiusa la carriera, Ranieri non ha saputo dire di no. “Pregavo che non mi chiamassero”, ha confessato con il sorriso, “ma questa volta è davvero finita”. Ora guarda al futuro da una prospettiva diversa, pronto ad apprendere in una nuova veste, sempre con la stessa passione.
“La cosa più facile? Entrare in sintonia con i giocatori”, ha concluso. “Dove ci sono riuscito, è andata bene. Le colpe? Le prendo sempre io. Perché è così che si cresce”.