Un’ingiustizia cocente, una partita dominata dalla passione e chiusa tra lacrime e rimpianti. L’Italia Under 21 dice addio all’Europeo nei quarti di finale contro la Germania, ma lo fa con orgoglio, spirito di sacrificio e soprattutto un’identità forte. L’ha raccontato, con lucidità e amarezza, Alessia Scurati su Tuttosport, descrivendo un’Italia «bellissima», generosa e punita oltre i propri demeriti.
Il ct Carmine Nunziata non usa mezzi termini: «L’arbitro ha rovinato la partita. Ringrazio i ragazzi per quello che hanno dato in campo». Il riferimento è al direttore di gara Lukjankucas, che ha fischiato a senso unico, sventolando cartellini solo in direzione azzurra. La fotografia della serata, secondo Tuttosport, è tutta lì: una squadra che ha dato tutto e un finale beffardo.
L’Italia parte bene nonostante l’assenza di Baldanzi (in campo solo negli ultimi minuti) e contiene il temibile attacco tedesco. In mezzo alla battaglia, spicca la figura di Sebastiano Desplanches, portiere di proprietà del Palermo. Il suo voto è altissimo: 7.5. Scrive Scurati su Tuttosport: «Clamoroso nel faccia a faccia e tra i pali, sicuro in impostazione, trafitto solo su incertezze d’altri». E ancora: «E menomale che Desplanches non si è ancora tolto il costume da supereroe sotto la divisa fucsia del portiere». Decisivo su Nebel, monumentale nei supplementari su Reitz, ha tenuto a galla gli azzurrini fino all’ultimo respiro.
Poi, la fiammata azzurra: Koleosho, tra i migliori, sblocca il risultato con un gioiello che bacia il palo e finisce in rete. L’Italia sembra avere in mano la qualificazione. Ma la Germania reagisce: pareggia con Woltemade lasciato solo in area e poi, nel finale, sfrutta l’inferiorità numerica dopo l’espulsione di Gnonto, colpevole di un intervento sconsiderato.
La beffa arriva nel recupero, con l’espulsione anche di Zanotti (per proteste dopo un fallo non fischiato), eppure l’Italia non molla. Al 94’ Ambrosino segna su punizione il 2-2 che manda la partita ai supplementari.
Il cuore azzurro, evidenziato anche da Rino Gattuso ai microfoni Rai («Hanno spirito, talento e senso di appartenenza»), si vede fino alla fine, ma a cinque minuti dai rigori il tedesco Rohl — proprio lui, di nome Merlin — inventa il destro che manda avanti la Germania e fuori l’Italia.
La cronaca amara e il racconto emotivo di questa grande prova azzurra, firmato da Alessia Scurati per Tuttosport, consegnano comunque un messaggio forte: questa Under ha futuro e identità, anche se oggi resta solo una grande rabbia. E un portiere, Desplanches, da cui ripartire.