Tutto nero e niente rosa: è giunta l’ora che la società dia un segnale

Nessuna identità di gioco e 5 punti nelle ultime 7 partite: dal 23 ottobre a oggi è un Palermo con dati da retrocessione. Anche stasera ci si aspettava la famosa svolta che l’ambiente rosanero aspetta da diversi giorni, invece il risultato è sempre lo stesso: prestazione indecente e punti persi per strada che, a fine stagione, peseranno come un macigno.

La gara contro il Catanzaro conferma come questo sia un periodo tutto nero e niente rosa, dove è impossibile trovare un minimo segnale positivo da cui ripartire. Primo tempo praticamente nullo, in cui i rosanero non fanno nemmeno il solletico a Fulignati, e nel secondo la reazione è solo un miraggio, perché dopo nemmeno cinque minuti Tommaso Biasci sigla il 2 a 0, facendo calare un clima di rassegnazione all’interno del Barbera. L’unica nota leggermente positiva è il gol di Stulac sull’assist di Valente, ma è solo un singolo episodio in 90 minuti di buio totale che persiste da più di un mese.

È vero che nel calcio gli alti e bassi esistono per tutti, ma una squadra che lotta per la promozione non può vincere solo una partita nelle ultime sette, e soprattutto giocando in questa maniera. È giunta l’ora che la società dia un segnale: ovviamente non è solo colpa dell’allenatore, ma è altrettanto vero che, se ogni giocatore è in completa confusione, qualche domanda va posta. Questo Palermo sembra tutt’altro che una squadra, è in completo disorientamento e, in questa maniera, non si va da nessuna parte. L’ambiente si aspetta un segnale, perché con le sole parole non si vincono le partite.

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Vincenzo D'Anna