Doveva essere la festa del calcio siciliano, un derby tra amici, e invece il divieto imposto ai sostenitori del Catania ha reso monco lo spettacolo sugli spalti dello stadio trapanese. La decisione delle autorità di bloccare la trasferta per il rischio legato al passaggio da Palermo verso Trapani dei tifosi etnei ha lasciato vuoti i settori ospiti e ha costretto i pochi rossazzurri arrivati da altre province ad accomodarsi in tribuna.
Come riportato da La Sicilia, la curva granata, stracolma, ha cercato di colmare quel vuoto: cori come «Catania e Trapani alè» hanno risuonato più volte durante la partita, al punto che, a tratti, i tifosi di casa si sono quasi sostituiti agli assenti rossazzurri. Uno striscione ha sintetizzato il sentimento comune: «Non è derby senza gli amici», campeggiato per diversi minuti nel cuore della Curva Mare.
Il coro «Mio fratello è catanese» ha suggellato ancora una volta un rapporto di fratellanza che dura da anni e che non si è incrinato nemmeno davanti ai divieti. Un’amicizia consolidata che va oltre i colori e che ha trasformato il derby in una serata di sostegno reciproco.
A seguire la gara anche il patron del Trapani, Antonini, in tribuna vip. Poco distanti, ma nel settore centrale, erano presenti i dirigenti del Catania, tra cui Grella, Zarbano e Sapienza. Tutti testimoni, sottolinea La Sicilia, di un clima che, nonostante le restrizioni, ha ribadito come il legame tra le due tifoserie sia qualcosa di unico nel panorama calcistico italiano.