Super Palermo, ma non fatelo più giocare al “Barbera”!

Tre gol fatti, zero subiti, tre punti conquistati. È questo il bottino del Palermo al termine della 18^ giornata del campionato di serie B, che vede i rosanero primi in classifica a quota 32 lunghezze, a +2 su Parma e Frosinone. La squadra di Tedino è tornata dal “San Nicola” con le tasche piene, confermandosi sempre di più una macchina da guerra lontano dalle mura del “Renzo Barbera”. Eppure l’avversario questa volta non era uno qualunque. Era il Bari dei grandi ex Grosso, Cassani e Brienza. Era il Bari che in questa stagione in casa aveva vinto sette volte su otto partite disputate.

Bari-Palermo era una sfida ad alta quota, la gara di cartello di questo turno di campionato. In palio il primato in classifica. Un’occasione ghiottissima per iniziare la fuga verso la serie A. Un match bloccato nel primo tempo, che sembrava destinato a vedere le due compagini conquistare un punto a testa. E invece no. Nella ripresa i rosanero sono saliti in cattedra e sono stati, ancora una volta, più forti di tutto e di tutti. Più forti delle tante, troppe assenze, chi per infortunio e chi per squalifica. Più forti di un terreno di gioco, quello del “San Nicola”, in condizioni che definire disastrose è un eufemismo. Ma, soprattutto, il Palermo è stato più forte dell’avversario che si trovava di fronte e che dalla sua parte aveva uno stadio pieno ed a tinte biancorosse.

“Un Palermo più forte del previsto” l’ha definito Fabio Grosso. Ed in effetti, come dargli torto. I rosanero si sono presentati a Bari senza centrocampo ed attacco titolare, con Tedino costretto per l’ennesima volta a cambiare interpreti. Persino a partita in corso, visto l’infortunio di Embalo a metà primo tempo. E la vittoria è arrivata ugualmente. La quarta in trasferta. Ad aprire le danze è stato Rispoli ed a seguire sono arrivate le marcature di Trajkovski, ultimamente tra i più criticati, e Coronado, tornato al gol dopo un lungo digiuno. Digiuno interrotto non con una rete qualunque, bensì con una delle sue perle: un eurogol arrivato da circa 30 metri. Tre gol che, forse, liberano Tedino dall’etichetta di “difensivista”.

Al di là di chi ha segnato, quella di ieri è la vittoria di tutti. È la vittoria di un gruppo straordinario, che con le unghie e con i denti sta lottando per tornare in serie A contro infinite difficoltà. La vittoria di una squadra che in trasferta è imbattibile ed in casa fa più fatica a macinare punti. Ma dovrà iniziare a farlo. Altrimenti la soluzione sembra chiara: non fate più giocare il Palermo al “Renzo Barbera”! Si scherza, o forse no. D’altronde, purtroppo, gran parte dei palermitani neanche se ne accorgerebbe.

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Giulia Nasca