PALERMO

Stones: «Voglio restare al City. Palermo? Emozionato, tifosi incredibili»

È uno degli uomini simbolo del Manchester City di Guardiola, e non solo per il cognome: John Stones, letteralmente “pietre” in inglese, è davvero una roccia. Lo racconta Giorgio Marota in un’intervista per il Corriere dello Sport, realizzata dal St. George’s Park, il centro tecnico della nazionale inglese. Proprio lì, dove il suo nome è inciso tra le leggende del calcio britannico.

«Continuerò a combattere – dice Stones al Corriere dello Sport – e visto che mi trovo nel miglior club del mondo è ovvio che il mio desiderio sia quello di restare». Domani sarà protagonista dell’amichevole di lusso Palermo-Manchester City, in uno stadio Barbera sold-out con 40 mila spettatori e diretta in oltre 60 Paesi: «Forse mai mi era capitato di giocare un’amichevole con così tanta gente. Ho sentito dire che i tifosi a Palermo sono incredibili. So che hanno una squadra di qualità, tifosi appassionati e che ambiscono alla Serie A».

«Guardiola è il migliore. Ma lo capisco se vuole fermarsi»

Nell’intervista concessa a Giorgio Marota per il Corriere dello Sport, Stones esprime parole di profonda ammirazione per il suo allenatore: «Non esiste sul pianeta Terra uno più bravo di lui. Chi pensa che Pep sia solo tattica sbaglia di grosso. È un maniaco dei dettagli, ama ogni aspetto del calcio, anche quelli orribili. Il suo cervello elabora il gioco in modo unico».

Quando gli viene riportata la frase di Guardiola, secondo cui smetterà di allenare alla fine del ciclo col City, Stones risponde così: «L’ha detto veramente? Beh, so quanto ama il calcio, ma visto quanto lavora duramente, posso comprenderlo. Deve essere molto difficile dal punto di vista mentale».

«Una stagione dura. Ma il dolore ci ha insegnato qualcosa»

Reduce da un’annata complicata, con 30 partite saltate per problemi muscolari, il difensore ha vissuto momenti difficili: «È stato un periodo molto duro. Dopo consulti specialistici, ho scoperto di aver avuto anche infortuni rari. C’erano giorni in cui ho pensato di smettere. Tornavo e mi rifacevo male. Ma ce l’ho fatta, ed eccomi qui. Quando sei infortunato ti senti solo, fuori dalla routine del gruppo. Ho ritrovato forza grazie a mia moglie, ai figli, agli amici. Nella sofferenza ho capito perché amo così tanto il calcio».

Alla domanda sul perché creda in un ritorno vincente del City, risponde: «Ci stiamo allenando al massimo, c’è la giusta carica. Torneremo a giocare bene e a lottare l’uno per l’altro. Vogliamo vincere di nuovo la Champions».

«De Bruyne al Napoli? L’ho sentito, è felicissimo»

Stones si sofferma anche sull’ex compagno De Bruyne, ora al Napoli: «L’ho sentito pochi giorni fa: è felicissimo a Napoli. Può continuare a cullare il bambino che è in lui, circondato dall’amore dei tifosi e dall’entusiasmo di una squadra che ha appena vinto lo scudetto. Ci vediamo in Champions, amico!».

«Leader senza saperlo. E sogno il Mondiale»

Definito da molti un leader, Stones riflette: «Un buon leader non si accorge di esserlo. Forse significa dire le parole giuste quando servono e, a volte, parlare poco ma fare tanto». Quanto al futuro con l’Inghilterra, nessun dubbio: «Vincere qualcosa con la nazionale è il sogno della mia vita. Finché potrò, io ci sarò».

Infine, alla domanda di Giorgio Marota su chi sia l’attaccante più forte affrontato, Stones risponde secco: «Messi, senza dubbio. Ti lascia senza parole anche senza la palla tra i piedi. Ma oggi dico anche Bellingham: non è un centravanti, ma per tocco, forza, altezza e capacità di occupare l’area è difficilissimo da marcare».

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Redazione Ilovepalermocalcio