Il Giornale di Sicilia evidenzia un quadro teso attorno alla concessione dello stadio Renzo Barbera: dalla promessa di trasformare Palermo in una «nuova Manchester» si è passati al rischio di un contenzioso sul futuro dell’impianto. I consiglieri comunali Ugo Forello, Carmelo Miceli e Mariangela Di Gangi attaccano la giunta, parlando di «fallimento su tutta la linea» e di un procedimento «pasticciato» che potrebbe incrinare i rapporti con il Palermo Football Club.
Al centro della polemica – ricostruisce il Giornale di Sicilia – c’è la scelta di abbandonare l’ipotesi di una concessione novantennale, ritenuta dai consiglieri necessaria per consentire investimenti strutturati e interventi di reale ammodernamento, optando invece per una proroga di soli sei anni approvata a giugno. Una soluzione definita «un ripiego al ribasso» e, soprattutto, «giuridicamente fragile».
Durante l’audizione degli uffici competenti in Commissione Bilancio e Patrimonio, sarebbero emerse irregolarità rilevanti. Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, ciò che l’amministrazione definisce «un semplice rinnovo» sarebbe in realtà una nuova concessione mascherata. L’inserimento del nuovo articolo 29 – spiegano i consiglieri – modificherebbe la natura del rapporto tra Comune e società sportiva, introducendo margini di intervento sull’impianto non previsti nell’atto del 2020. Una modifica così sostanziale, sottolineano, richiederebbe obbligatoriamente la deliberazione del Consiglio comunale e non potrebbe essere adottata dalla sola giunta.
Il sindaco Roberto Lagalla, intervistato dal Giornale di Sicilia, replica respingendo le accuse: «Parlano di scorciatoie e pasticci, ma dimenticano – o fingono di dimenticare – che la possibilità di rinnovare la concessione era stata prevista e deliberata dal Consiglio nel 2020. E trattandosi di un rinnovo alle stesse condizioni, è pienamente legittimo che l’atto sia stato esercitato dalla giunta».
Un confronto destinato a proseguire, mentre rimane aperta la questione del rapporto con il club e del futuro stesso del Barbera.