SERIE B

Spezia, ore caldissime: Stilitano gela D’Angelo e apre alla svolta. Pagliuca in pole, Modesto alternativa

LA SPEZIA – Nessun tesserato in sala stampa. Parla solo il presidente Charlie Stilitano: «Non abbiamo iniziato il campionato come volevamo. Oggi eravamo qui con il proprietario Thomas Roberts. Sul destino di D’Angelo non diciamo nulla: prima un’analisi a mente e cuore freddi per capire cosa è meglio per la squadra». Parole riportate da Massimo Guerra su Il Secolo di La Spezia, che fotografano una società in piena riflessione.

Stilitano non nasconde il crollo: «Eravamo vicini alla A, ora rischiamo la B. Manca Pio, ma un solo giocatore non può incidere così tanto. Tutto è sul tavolo, tranne Roberts e il sottoscritto». Il numero uno garantisce che la proprietà è solida («Roberts ha messo soldi, cuore e testa») e non esclude interventi a gennaio «se servirà», come ribadisce ancora Massimo Guerra su Il Secolo di La Spezia.

Capolinea D’Angelo: scenario e numeri del divorzio

L’aria, però, è da capolinea. Come scrive Guerra su Il Secolo di La Spezia, non pesa solo l’ennesimo ko al Picco o la contestazione a fine gara: pesano anche le incertezze estive e quel contratto fino al 30 giugno 2027 (circa 2,4 milioni complessivi per staff e tecnico) diventato una gabbia d’oro. Se D’Angelo dovesse trovare squadra entro il 30 novembre, l’onere per il club si alleggerirebbe.

In campo, lo Spezia incassa il nono gol su palla inattiva, segno di una struttura che non regge più: squadra sfilacciata, affidata a fiammate individuali e vulnerabile contro avversari con gamba. Un quadro che, stando a Il Secolo di La Spezia, ha convinto la dirigenza a preparare la svolta.

Le piste per la panchina: Pagliuca avanti, Modesto idea

Bruciata la soluzione Moreno Longo (ieri al Picco il suo vice Migliaccio era in tribuna), i fari sono su Guido Pagliuca – in pole – e su Francesco Modesto come alternativa.

Pagliuca (49) è ancora sotto contratto con l’Empoli: ingaggiato il 16 giugno fino al 2027, è stato esonerato il 13 ottobre (9 punti in 7 gare). L’anno scorso aveva costruito il “miracolo” Juve Stabia, spinta fino alle semifinali playoff e capace di impensierire la Cremonese all’andata. Profilo energico, identitario, ma reduce da frizioni con piazza e dirigenza toscana.

Modesto, temperamento simile ma percorso diverso, resta un’opzione concreta se l’incastro contrattuale con Empoli rallentasse Pagliuca.

È il ribaltone più pesante dell’era recente: il ciclo dell’Omone – resilienza e miracoli – si è sgonfiato proprio quando serviva capitalizzare la finale persa l’1 giugno. Oggi può arrivare la sentenza, scrive ancora Massimo Guerra su Il Secolo di La Spezia.

La voce del campo: Vergassola soddisfatto «a metà»

Dall’altra parte, lo spezzino Simone Vergassola, vice di Mignani, resta senza voce ma contento «a metà»: «Siamo andati sotto subito, ma i ragazzi hanno messo la testa. Meglio il primo tempo nel fraseggio; nella ripresa lo Spezia è cresciuto, ma abbiamo tenuto. I piazzati? Provati e riprovati».
Sul gruppo, nonostante le assenze: «Sono giovani, lavorano senza fronzoli. Anche i Primavera sono validi. Francesconi buona partita, penalizzato dal giallo. Quattro ammonizioni che per me non ci stavano».
Capitolo Frabotta: «Veniva da infortunio, la doppietta conferma che può far male anche in zona gol». Venire al Picco «non è mai facile; dopo due sconfitte abbiamo giocato con la testa libera», riporta Il Secolo di La Spezia.

Proprietà, progetto e gennaio

Stilitano invita alla calma: «Il Liverpool ha impiegato anni per tornare leader, lo United vive periodi di crisi. La società è solida, Roberts vuole restare. Non posso promettere acquisti, ma se servirà potremo intervenire». Ricordo finale: «Questi giocatori hanno fatto 66 punti la scorsa stagione; ne restano 30 partite: la rosa è competitiva, ma serve che i giocatori si assumano più responsabilità. Non va cambiata mezza squadra, vanno trovate le soluzioni migliori».

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Redazione Ilovepalermocalcio