La stagione del Modena riparte da una sfida che ha il sapore del destino. Lo racconta Nicola Binda sulle colonne della Gazzetta dello Sport, intervistando un Andrea Sottil che non si nasconde e che, alla prima giornata di campionato, tornerà a Marassi da ex: la sua avventura alla guida della Sampdoria, durata appena 13 partite tra Pirlo e Semplici, è ancora un ricordo fresco. «Sì, sarà una gara carica di emozione», confessa il tecnico, «ma nessun rancore: sono un professionista, e anche questo fa parte del nostro lavoro».
Come evidenzia Binda sulla Gazzetta, Sottil è carico e soddisfatto della preparazione estiva. «Abbiamo lavorato bene fin da subito, con una rosa quasi al completo. Merito della società se ho potuto trasmettere subito i miei principi di gioco», spiega l’allenatore piemontese. Il mercato, in effetti, è stato gestito con anticipo e intelligenza: «Abbiamo centrato gli obiettivi. Manca giusto un esterno o un centrocampista, ma l’identità di squadra è già definita».
Il tecnico, come riportato ancora da Binda per la Gazzetta, parla con entusiasmo della nuova proprietà: «Volevo conoscere questa dirigenza, ora che lo faccio quotidianamente mi sento davvero motivato. Le mie idee coincidono con quelle della società: siamo stati coerenti e metodici nella costruzione del gruppo». Anche l’addio di Palumbo, sebbene pesante, è stato metabolizzato: «Ha fatto grandi cose qui, ma cercava nuove sfide. Siamo contenti di come si è conclusa l’operazione e dei nuovi arrivi».
Sottil non si sbilancia sulla formula tattica: «Non è una questione di numeri. Conta lo sviluppo del gioco, la gestione degli spazi e la capacità di cambiare pelle a partita in corso». E se la scorsa stagione ha lasciato l’amaro in bocca per l’assenza dai playoff, ora la consapevolezza è un’altra: «Non ci nascondiamo. Profilo basso, ma l’obiettivo è chiaro: possiamo stare tra i migliori».
Tra questi, l’allenatore individua le sue favorite: «Il Palermo per la campagna acquisti, poi Venezia, Monza ed Empoli se mantengono l’organico della A». L’ambizione, però, non manca nemmeno al Modena. E il legame con il presidente Carlo Rivetti, piemontese come lui, si è già consolidato. «Quando mi ha raccontato che suo nonno costruì il Filadelfia, lo stadio dove sono cresciuto, mi sono commosso. Siamo due ambiziosi, e vogliamo entrambi portare il Modena in alto».
Come ribadito anche da Nicola Binda su Gazzetta, Sottil non nasconde il desiderio di riportare la squadra in Serie A. «Dopo 376 partite da calciatore e 382 panchine, sento di essere cresciuto. Ho fatto tanta gavetta, ho sbagliato alcune scelte, ma il percorso è stato giusto». E chiude con una promessa: «Se per tornare in A dovrò farlo vincendo col Modena… sarò prontissimo».