Stefano Sorrentino, ex portiere e oggi opinionista Mediaset, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Retesport.it, raccontando il suo rapporto diretto con Gian Piero Gasperini, suo ex allenatore ai tempi del Palermo, e commentando le voci che accostano il tecnico dell’Atalanta alla panchina della Roma.
«Gasperini sarebbe il nome perfetto per la Roma», ha dichiarato Sorrentino. «Non ha bisogno di giocatori di nome, lavora sul metodo, sa far debuttare i giovani e dà loro fiducia. In questo momento storico penso che per il club giallorosso Gasp possa essere il nome ideale. Dal mio punto di vista è un enorme sì».
Il metodo Gasp: rigore, fiducia e niente alibi
Sorrentino ha poi esaltato la qualità dello staff tecnico di Gasperini: «Ha un team di lavoro straordinario, posso assicurare che sono i numeri uno. Ha persone al suo fianco, come Tullio Gritti, che sa mediare e calmarlo quando sbrocca in panchina. Ho avuto tanti allenatori e vi posso garantire che Gasperini è un grandissimo allenatore».
Alla domanda se la Roma sia già pronta per il calcio di Gasperini, l’ex portiere ha risposto: «Ci metterà mano tantissimo sulla metodologia di lavoro, non credo tanto sui giocatori. La Roma ha un’ottima rosa con giovani importanti. Con lui poche chiacchiere: non è un papà, è un maestro, come disse una volta Barzagli. Non guarda la carta d’identità: se non corri, non giochi».
Svilar, Dovbyk e il “Gasp” umano
Su Svilar, Sorrentino è categorico: «È il portiere più forte della Serie A. Non lo darei via mai, neanche per 100 milioni».
E su Dovbyk, attaccante ucraino autore di 17 gol in stagione, Sorrentino è fiducioso: «Tutti gli attaccanti che ha avuto Gasperini hanno fatto maree di gol. Non credo che l’ucraino non sappia segnare. Penso possa migliorare: l’attaccante deve essere messo in condizione. Il gioco di Gasp è a tutto campo, con tanta pressione e tanti cross».
Alla richiesta di un ritratto più personale del tecnico, Sorrentino ha smentito l’immagine di allenatore “duro” e freddo: «È un uomo forte, che sa gestire i rapporti con presidenti e grandi personalità. Non impone regole assurde, ma pretende che in quelle due-tre ore di lavoro si dia il massimo. Poi, al di fuori, rispetta tutti. Non fa distinzioni tra campioni e giovani».
Dybala e Gasp, una stima reciproca
Infine, sul possibile rapporto con Dybala, che Sorrentino ha conosciuto ai tempi del Palermo proprio sotto Gasperini: «Lo gestirà con rispetto, come tutti gli altri. Gasperini è intelligente e umano. Se Paulo avrà bisogno di lavori specifici, non gli imporrà il protocollo degli altri, ma pretenderà comunque il 100%. Il loro rapporto era importante, e quindi non darei per scontato quanto si dice su una sua possibile cessione. Anzi».