Lotta alla pirateria, riforma fiscale per i vivai, emergenza stadi: sono questi i tre fronti principali su cui Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A da 200 giorni, intende concentrare il suo mandato. In un’intervista al Corriere della Sera, il dirigente – ex console del Canada – delinea le priorità del calcio italiano, promettendo pragmatismo e buon senso in un sistema definito da lui stesso come «il consesso più litigioso d’Italia».
«Non ho mai detto di voler essere il presidente di tutti – spiega – ma di essere quello che ascolta tutti. Mi riconosco doti di ascolto e diplomazia, strumenti che mi porto dietro da anni di esperienza consolare».
Tra le urgenze evidenziate, la pirateria audiovisiva è «la madre di tutte le battaglie». Simonelli è netto: «Il danno economico per lo sport è di 350 milioni l’anno. Bisogna far capire che chi si affida al pezzotto sta rubando, quindi è un ladro. È un fatto anche culturale». E sottolinea come siano già partite le prime sanzioni contro gli utenti finali.
Altro nodo cruciale è quello degli stadi obsoleti. «Serve un piano nazionale, anche in vista di Euro 2032. Se fossimo grandi bevitori di birra sarebbe un problema andare in bagno in certi impianti», ironizza il presidente.
Sul piano fiscale, Simonelli propone sgravi per i club che investono nei settori giovanili, mentre sul fronte della sostenibilità economica annuncia l’imminente approvazione di un provvedimento congiunto con la FIGC. Proprio con la federazione, Simonelli auspica un clima di collaborazione: «Litigare con la FIGC sarebbe come per una società quotata fare guerra alla Consob».
Infine, un commento sul calendario: «Le partite iniziano troppo tardi. Se fosse per me, il calcio d’inizio sarebbe alle 20:00. I giovani sono distratti dai social: serve adattarsi ai tempi per conquistare il pubblico del futuro».