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Sicurezza a Palermo, Piantedosi convoca Schifani e Lagalla: «Zone rosse» e più forze dell’ordine sul tavolo

Alla richiesta accorata del sindaco Roberto Lagalla, contestato domenica sera durante la manifestazione spontanea in memoria di Paolo Taormina, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha risposto subito. Come scrive Alessandra Ziniti su Repubblica Palermo, domani mattina al Viminale si terrà un incontro a porte chiuse tra Piantedosi, il governatore Renato Schifani e lo stesso Lagalla.

Non un incontro di facciata – precisano dal ministero – ma un vertice operativo per affrontare concretamente l’allarme sicurezza esploso dopo l’ennesimo omicidio nella movida palermitana.

Il piano di Piantedosi

Come spiega Ziniti su Repubblica Palermo, Piantedosi metterà sul tavolo un piano articolato che prevede:

un ulteriore aumento degli organici di polizia, carabinieri e guardia di finanza;

il rafforzamento delle misure già in atto;

l’istituzione di zone rosse per proteggere le aree più frequentate della città ed escludere pregiudicati e persone pericolose.

Nonostante il Viminale ricordi che Palermo ha un buon rapporto tra forze dell’ordine e abitanti, la scia di violenze che ha scosso la città negli ultimi mesi ha spinto il ministero a un intervento straordinario. La redistribuzione dei nuovi agenti, che entreranno in servizio dopo i concorsi in corso, terrà conto proprio della situazione palermitana.

Videosorveglianza e prevenzione

A sostegno del piano, Alessandra Ziniti su Repubblica Palermo segnala anche l’impiego dei sei milioni di euro del Fondo Sicurezza Urbana, destinati all’ampliamento del sistema di videosorveglianza e agli interventi nelle periferie previsti dal decreto Caivano. Obiettivo: potenziare la prevenzione, non solo la repressione.

Ma resta aperta una questione delicata: la distribuzione e l’impiego effettivo delle pattuglie già operative in città. Gli ultimi episodi dimostrano, osserva Ziniti, che vaste aree del centro – da via Maqueda alla Vucciria, da piazza Sant’Anna a via La Lumia – restano prive di controlli visibili, soprattutto nelle ore notturne.

Palermo e la sfida delle “zone rosse”

Durante il vertice di domani, Piantedosi proporrà anche la possibilità di introdurre a Palermo le zone rosse, misura già adottata in diverse città italiane per proteggere i centri storici e le aree della movida. In Sicilia, finora, solo Catania ne ha fatto uso.

L’omicidio di Paolo Taormina – l’ultimo di una lunga serie di delitti e aggressioni tra giovani – ha messo in luce una falla evidente nel sistema di sicurezza urbano. Le pattuglie, le divise, le telecamere mancano proprio dove la vita notturna è più intensa, tra locali, turisti e residenti.

Il Viminale vuole correre ai ripari. E il faccia a faccia di domani tra Piantedosi, Schifani e Lagalla potrebbe segnare il primo passo concreto verso una Palermo più protetta.

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Redazione Ilovepalermocalcio