SIAMO PIENI DI INFORTUNATI: il Mondiale per club ha “distrutto” la rosa | Recuperi lunghissimi

Infortunio - ilovepalermocalcio
A fine stagione tutti i calciatori arrivano un po’ malconci e negli ultimi anni non ci sono molte pause per recuperare.
Gli infortuni rappresentano una delle variabili più decisive nella stagione di una squadra di calcio. Un’eccessiva incidenza di problemi fisici può compromettere il rendimento complessivo, costringendo l’allenatore a modificare assetti tattici, ruotare giocatori fuori ruolo e alterare le gerarchie all’interno dello spogliatoio. La continuità è fondamentale per costruire identità di gioco, e le assenze frequenti minano proprio quella stabilità.
Dal punto di vista fisico, una squadra decimata da infortuni fatica a mantenere intensità e freschezza, soprattutto se gli impegni ravvicinati costringono i titolari superstiti a minutaggi elevati. Questo può portare a un pericoloso circolo vizioso: più si forza il recupero o si riduce il turnover, maggiore è il rischio di nuovi stop muscolari o ricadute. La gestione atletica diventa quindi un elemento strategico cruciale, così come l’organizzazione dello staff medico.
L’incidenza degli infortuni ha anche un impatto psicologico. Quando giocatori chiave vengono meno, calano autostima e fiducia nei propri mezzi, e spesso l’ansia da prestazione cresce per chi è chiamato a sostituirli. Inoltre, lunghi periodi ai box possono compromettere il morale dei singoli atleti, condizionandone il rientro.
Non si può trascurare l’aspetto economico: stipendi, eventuali costi di sostituzioni sul mercato e il mancato raggiungimento di obiettivi sportivi (come qualificazioni o salvezze) generano danni rilevanti. In questo contesto, la prevenzione, il monitoraggio e la rotazione intelligente della rosa diventano armi fondamentali per affrontare un’intera stagione ad alti livelli.
Infortuni e assenze pesano
Alla rifinitura di Los Angeles non ha preso parte nemmeno Davide Frattesi, che però resta recuperabile per la seconda gara contro l’Urawa Red Diamonds. Più complicata, invece, la situazione per altri indisponibili: Bisseck, Zielinski, Pio Esposito e soprattutto Calhanoglu, al centro delle voci di mercato, rischiano di saltare l’intera fase a gironi.
A queste defezioni si aggiunge la forzata assenza di Mehdi Taremi, bloccato in Iran a causa del conflitto in corso con Israele. Il giocatore, pur impossibilitato a raggiungere la squadra, è in contatto costante con l’Inter e si trova al sicuro.

Soluzioni d’emergenza
Con tante assenze, il tecnico nerazzurro dovrà fare affidamento su soluzioni d’emergenza. I nuovi acquisti Sucic e Luis Henrique dovrebbero iniziare dalla panchina, con Asllani favorito su Sucic nel ruolo di regista e Darmian pronto a prendere il posto di Dumfries sulla fascia. In attacco, spazio alla coppia Thuram–Lautaro, con Sebastiano Esposito come prima alternativa.
Il giovane attaccante è in preallarme, soprattutto se Thuram – non al meglio – dovesse partire fuori dall’undici iniziale. L’Inter si prepara quindi a una fase delicata, con l’obiettivo di superare le difficoltà grazie a compattezza e duttilità.