Sette squadre ancora in corsa per la Serie A e nessuna in grado di fare il vuoto. Una situazione che rende la Serie B combattuta e affascinante. Leonardo Semplici, intervistato da Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, ha provato a spiegare i motivi di una volata così allargata.
Secondo l’allenatore, alla base c’è un insieme di fattori strutturali e progettuali:
«Per gli investimenti di tante società. Chi è sceso dalla A, come Monza e Venezia, ha mantenuto l’intelaiatura, oppure chi come il Palermo sta facendo un lungo percorso. E poi ci sono le sorprese. Resta il fatto che il campionato è avvincente e tutti possono perdere con tutti. È la bellezza di un campionato che in Europa ha pochi eguali».
Nel tracciare un bilancio tra chi ha sorpreso e chi avrebbe potuto fare di più, Semplici individua due esempi emblematici. Il primo è il Frosinone, vera rivelazione della stagione:
«Il Frosinone è una sorpresa, visto quello che aveva fatto la stagione scorsa e con pochi cambi. Vuol dire che c’è grande programmazione e Alvini propone anche bel calcio».
Diverso, invece, il discorso per il Palermo, che partiva con aspettative molto alte:
«Il Palermo sembrava dovesse piazzarsi davanti a tutti, per gli investimenti e per Inzaghi. Invece dovrà sudarsela. E comunque mi aspettavo che anche l’Empoli potesse lottare per il vertice».
Resta da capire cosa potrà davvero sciogliere questo groviglio in classifica. Per Semplici non sarà il mercato a fare la differenza:
«Non credo che il mercato sia determinante. È importante, ma non decisivo. Conterà soprattutto la continuità: chi sarà più regolare nei risultati andrà in Serie A».
Una certezza, però, rimane:
«Nessuno si staccherà nettamente».
La Serie B, anche quest’anno, è destinata a restare aperta e combattuta fino all’ultima giornata, come emerge dall’intervista di Leonardo Semplici a Nicola Binda pubblicata sulla Gazzetta dello Sport.