SERIE B

Serie B, tanti talenti ma pochi sbocchi: il mercato ignora i suoi gioielli

Sak Vural e Mateus Lusuardi. Due nomi poco noti al grande pubblico, ma simbolici per la Serie B: sono gli unici calciatori della scorsa stagione ad aver davvero fatto il salto verso l’alto, passando dal Frosinone al Pisa per 7,1 milioni complessivi. Come sottolinea Nicola Binda su La Gazzetta dello Sport, si tratta dell’unica operazione significativa che ha generato un ricavo per la cadetteria. Eppure, tra i 589 giocatori scesi in campo nel 2023/24, tanti giovani hanno brillato, senza ricevere le attenzioni che meritavano.

Il paradosso lo evidenzia ancora una volta Nicola Binda nella sua analisi per La Gazzetta dello Sport: la Serie B, campionato che punta tutto sulla valorizzazione dei giovani (anche per motivi economici), non riesce più a vendere i suoi talenti alla Serie A. I club di massima serie preferiscono pescare all’estero o aspettare la scadenza dei contratti, svuotando la filiera del suo fine più nobile: preparare calciatori in grado di emergere. Gli esempi di Bertola, andato all’Udinese da svincolato, o di Pio Esposito, rientrato dal prestito, sono emblematici di un meccanismo inceppato.

Durante il forum tra le proprietà della Serie B, svoltosi la scorsa settimana a Roma, è emerso un quadro preoccupante: come riportato da Nicola Binda su La Gazzetta dello Sport, le risorse scarseggiano, il divario con la Serie A si allarga, e le società cercano nuove vie di sostenibilità, tra salary cap e mutualità. Ma il vero nodo resta il mercato: a che serve formare giovani se poi nessuno li acquista?

Una possibile soluzione? Un draft in stile NBA, proposto come suggestione da Binda, in cui i club di Serie A si impegnino ogni anno ad acquistare almeno due giovani della cadetteria, investendo qualche milione a testa. Un meccanismo che rivitalizzerebbe l’economia della Serie B e darebbe nuove prospettive anche alla Serie C. Solo così il calcio italiano potrà trattenere i suoi talenti, evitare l’emorragia verso l’estero e tornare a essere sostenibile partendo dal basso.

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Redazione Ilovepalermocalcio