Dario Saric, centrocampista bosniaco in prestito al Cesena dal Palermo, ha tracciato un bilancio dei suoi sei mesi in Romagna attraverso un’intervista concessa al Corriere di Romagna. Tanti i temi toccati dal classe ’97, dal rapporto con la piazza romagnola fino alle prospettive future, tra sogni di permanenza e un futuro ancora tutto da scrivere.
«Conoscevo già la città e il Cesena – ha raccontato Saric – quindi ero sicuro di potermi ambientare bene. L’affetto e i ringraziamenti della gente sono la cosa più bella: sono contento che siano stati riconosciuti i sacrifici miei e della squadra».
Sul valore dell’esperienza vissuta in bianconero, il centrocampista ha sottolineato: «Sono stati mesi intensi e importanti. Finalmente ho giocato con continuità, ho segnato qualche gol decisivo e sono anche tornato in Nazionale. La ciliegina sulla torta è stata la qualificazione ai playoff: a Catanzaro non è andata come volevamo, ma abbiamo giocato una grande partita che meritavamo di vincere».
Il bosniaco ha ricordato un momento chiave della stagione: «Arrivai prima del derby contro la Reggiana. Gli ultras ci caricarono perché, se avessimo perso, saremmo finiti nella parte bassa della classifica. Fortunatamente vincemmo, grazie a un mio gol. Non potevo chiedere di più».
Tra i gol più significativi, Saric cita senza esitazioni: «Sicuramente il primo contro la Reggiana, ma anche quello contro il Palermo è stato importante perché ci ha permesso di ripartire. Speciale anche quello segnato al Frosinone, il mio primo gol in casa».
Infine, parole d’amore per la città: «Ho avuto tante conferme positive su questa piazza. Cesena è perfetta per un calciatore. Ho rispolverato tanti bei ricordi ed è stato bellissimo tornare in Romagna. Mi piacerebbe restare, ma non dipende da me».