Nel Corriere dello Sport, Stefano Ferrari ricostruisce l’ascesa di Simone Santoro, uno dei centrocampisti più continui dell’ultimo biennio di Serie B. Come ricorda Ferrari sul Corriere dello Sport, il giocatore siciliano non meritava la Serie C quando nel gennaio 2024 vestiva la maglia del Perugia: era retrocesso, ma il suo rendimento da box-to-box lo aveva reso uno dei migliori degli umbri. Il Modena colse l’occasione e lo riportò subito nella categoria superiore.
A conferma di quella intuizione, scrive ancora Stefano Ferrari sul Corriere dello Sport, lunedì Santoro è stato premiato al Galà del Calcio come miglior centrocampista della scorsa stagione, un riconoscimento ampiamente meritato. Ma da allora lo scenario è cambiato: due decimi posti con il Modena e oggi, finalmente, una squadra che punta in alto.
«Sento una grande fiducia, sia da parte della società che dell’ambiente — racconta Santoro a Corriere dello Sport — Mi sono inserito subito bene e ora, dopo due anni, avverto la responsabilità di far parte di un progetto importante. Siamo consapevoli della nostra forza e vogliamo raggiungere obiettivi ambiziosi».
Il Modena è secondo in classifica: ha superato senza affanni le piccole e ha pareggiato con le grandi, Palermo e Frosinone, cadendo solo a Reggio Emilia.
«Significa che possiamo giocarcela con tutti — sottolinea il centrocampista — I due pareggi ci hanno dato consapevolezza: sia a Palermo che a Frosinone siamo andati sotto, ma attraverso il gioco abbiamo rimesso in piedi la partita. Allo Stirpe, anzi, abbiamo creato noi le occasioni migliori. Sono sfide che ci hanno dato la certezza di essere competitivi».
Da qui a fine anno il Modena affronterà Monza, Cesena e Venezia, tutte candidate alla vittoria finale.
«È stimolante misurarci con queste big — aggiunge Santoro — Sono squadre costruite per vincere, noi invece ci stiamo affermando gara dopo gara. L’obiettivo è fare più punti possibile e poi tirare le somme».
Come nota Ferrari sul Corriere dello Sport, un limite del Modena resta la finalizzazione: sette rigori concessi (sei segnati da Gliozzi) ma tante occasioni sprecate.
«Il rimedio è il lavoro — conclude Santoro — Il mister ci conosce bene e cerchiamo insieme i correttivi per migliorare nella finalizzazione. Possiamo crescere ancora molto».