SERIE B

Sampdoria, Foti in prima linea: «Il passato è alle spalle, ora pensiamo al Frosinone» — Gregucci: «Serve umiltà e risultati»

La Sampdoria cambia volto in panchina: da due giorni al lavoro a Bogliasco il nuovo tandem tecnico formato da Angelo Gregucci, presentato ufficialmente, e da Salvatore Foti, che sul campo assumerà di fatto il ruolo guida. Le prime parole dei due allenatori tracciano la rotta immediata: dimenticare il passato recente e concentrare tutte le energie sulla partita di domani contro il Frosinone.

«Io seguivo la Sampdoria anche dalla Turchia. L’ho sempre seguita. È la mia squadra», dichiara Foti, che pur restando formalmente vice alle spalle di Gregucci rivendica il vincolo affettivo con il club e la determinazione a imprimere un’identità chiara. «Io non sono nato sampdoriano, lo sono diventato. Devo dare un’identità ben definita alla squadra. Per me contano solo i risultati, i punti che dobbiamo fare».

Foti ripercorre il suo percorso di formazione con due maestri che hanno segnato il suo avviamento alla carriera: Marco Giampaolo e José Mourinho. «Ho rubato da entrambi — spiega —. Con Giampaolo ho imparato il valore del palleggio e della linea difensiva; con Mourinho ho imparato la comunicazione e l’approccio vincente. Mi porto dietro esperienze e emozioni soprattutto a Roma e in Turchia: Mourinho mi ha mandato un messaggio di incoraggiamento, ‘forza Samp’».

Sull’impostazione di gioco, Foti è prudente ma deciso: «Stiamo pensando a trovare un equilibrio. Ho visto Samp–Catanzaro dal vivo; ora bisogna allenare cose diverse. L’ipotesi delle due punte è sul tavolo, ma contano le idee e la mentalità. Tutti i giocatori devono alzare lo stato d’animo e avere più fiducia nelle loro qualità. Coda è un attaccante che deve dare leadership oltre ai gol».

Di tono simile il messaggio di Gregucci, che avverte: «Vi state sopravvalutando se pensate che io abbia il naso per annusare subito la squadra. Però trovo un ambiente familiare. Siamo arrivati al momento di fare: lavorare non basta, dobbiamo ottenere risultati. Siamo campioni di umiltà: vince chi mette dentro capacità e umiltà con convinzione».

Gregucci richiama la concretezza: «Per me Sampdoria–Frosinone è la finale della Coppa del Mondo. C’è poco tempo. Serve testa lucida; se crediamo nelle qualità di questi giocatori non dobbiamo sbagliare atteggiamenti. Blindare la porta può essere un primo elemento da cui ripartire». Sul rapporto con Foti, l’allenatore ricorda il giovane che scelse di lanciare ai tempi del Vicenza: «Ho creduto nel ragazzo, nell’uomo. Io l’ho fatto esordire da professionista».

Sia Foti sia Gregucci indicano nella mentalità il nodo da risolvere: «È probabile che ci sia un problema mentale — ammette Gregucci —. Per far funzionare le gambe servono teste sgombre. Un errore può compromettere l’intera stagione; sono pragmatico: bisogna avere atteggiamenti giusti e fare punti».

Sul mercato, Gregucci ribadisce pragmatismo e tempi: «Siamo qui da un giorno e mezzo. Romperò l’anima alla società per prendere il meglio, ma ora l’obiettivo è il Frosinone. Da qui al mercato avremo idee, ma ora serve concentrazione totale sulla partita».

Il primo segnale sul campo, dunque, è imminente: la Sampdoria si presenta a Bogliasco con la voglia di lasciare alle spalle la crisi e ricompattare un ambiente carico di aspettative. I due neo-tecnici hanno chiaro il messaggio da consegnare ai giocatori: meno parole, più punti.

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Redazione Ilovepalermocalcio