Alla vigilia della sfida contro il Pescara, il tecnico della Sampdoria Massimo Donati ha parlato in conferenza stampa dal centro sportivo “Gloriano Mugnaini” di Bogliasco, analizzando il momento della squadra e gli obiettivi in vista del prossimo impegno.
«La squadra sta bene» ha esordito Donati. «Abbiamo fatto un po’ di recupero e di preparazione alla partita, ma abbiamo cercato di stringere i tempi e gestire le varie situazioni tattiche».
Difesa solida, ma serve più incisività
Il tecnico si è soffermato anche sugli ultimi risultati: «In tre gare abbiamo subito solo due gol ed è una cosa importante, perché quando difendi bene è più facile vincere la partita. Dobbiamo ripartire da lì».
Sulle condizioni di Pafundi, Donati ha chiarito: «Ci sono giocatori che hanno fatto entrambe le partite, non solo lui. Altre 24 ore aiutano per capire tante cose».
«I calci piazzati? Questione di preparazione e non solo»
Riguardo alle palle inattive, il tecnico blucerchiato ha spiegato: «Si allena fino a un certo punto. Le posizioni da tenere le studiamo, ma non basta quello. È tutta una questione di preparazione, ma non solo».
«Lo striscione dei tifosi è giusto»
Durante la settimana i tifosi avevano esposto uno striscione al centro sportivo. Donati ha commentato così: «Lo striscione dei tifosi è giusto. Ci hanno chiesto di vincere la partita senza tante chiacchiere. Sono arrivati con compostezza e ci hanno detto che dobbiamo vincere».
Analisi tattica e moduli
Sul possesso palla, Donati ha osservato: «Col Catanzaro nel primo tempo hanno avuto più possesso e noi più occasioni da gol. Nel secondo tempo abbiamo avuto più possesso ma meno occasioni. È una delle squadre che gioca meglio del campionato, ma con molto possesso abbiamo fatto zero punti».
Sull’ipotesi di schierare Coda e Cuni insieme, il tecnico non esclude nulla: «Può essere. L’unico problema è che se li metto entrambi non ho un’altra prima punta. Cuni però si trova a suo agio anche più defilato».
«Conta vincere, non il singolo»
A centrocampo, Donati si è espresso così: «Ciò che serve è vincere. Poi Ricci non ha ancora giocato ma gode di grande stima, come Giordano e altri che hanno avuto meno spazio. Adesso è più opportuno pensare alla squadra e non al singolo. Se dobbiamo ripartire, dobbiamo farlo tutti insieme».
Sul rientro di Cherubini, ha aggiunto: «È positivo. Ora vediamo, ma tutti devono dare una mano. È un gioco di squadra: più giocatori disponibili abbiamo, meglio è. Cherubini è importante, come lo è Pafundi».
Riguardo a Barak, Donati ha dichiarato: «Ha grande voglia di fare, come tutti gli altri. Si valuta di volta in volta chi inizia, ma conta sempre la squadra. Chi entra deve farlo a mille all’ora, anche per un minuto come Conti mercoledì».
«La pressione è il bello del mio lavoro»
Infine, sull’aspetto psicologico, Donati ha concluso: «Io la pressione la sento in tutte le partite, ed è il bello del mio mestiere. Mi piace sentirla e domani sarà così. L’importante è venirne fuori tutti insieme e trovare la vittoria per il bene della Sampdoria».
Sulle palle inattive e l’assetto difensivo, il tecnico ha spiegato: «Tranquilli non lo siamo mai, ma i ragazzi si trovano a loro agio con la difesa a zona».
E sulla tensione della squadra: «È una partita da vincere, come tutte. Le pressioni fanno parte del lavoro e non possiamo pensare che qualcuno non sia pronto. I ragazzi hanno voglia di vincere, si vede e la trasmettono. Sono arrabbiati perché non è arrivata, ma ora pensiamo a domani».