Retrocessione in tribunale: NON SUCCEDEVA DA CALCIOPOLI | Il club è pieno di debiti

Pallone Serie A

Pallone Serie A - fonte lapresse - ilovepalermocalcio

Negli ultimi anni sono stati diversi i club che hanno patito problemi finanziari.

Nel calcio, i problemi finanziari rappresentano una minaccia persistente per la stabilità di molti club, soprattutto quelli di medio e basso profilo. I costi di gestione elevati, spesso non bilanciati da ricavi sufficienti, portano le società a operare in condizioni economiche precarie. La dipendenza da diritti televisivi e introiti straordinari come plusvalenze o cessioni last-minute aggrava l’instabilità strutturale.

Un’altra criticità è legata alla scarsa sostenibilità degli investimenti, spesso orientati a obiettivi di breve termine come la promozione o la salvezza. Questa mentalità porta le società a stipulare contratti onerosi o a fare ricorso a prestiti, generando un circolo vizioso di debiti. L’assenza di una cultura manageriale solida e la mancanza di piani pluriennali di sviluppo accentuano le difficoltà economiche.

Il quadro normativo e il sistema di controlli, sebbene in evoluzione, spesso si rivelano insufficienti a prevenire il dissesto. Alcune società riescono ad aggirare le regole attraverso stratagemmi contabili, accumulando ritardi nei pagamenti e debiti verso fornitori, dipendenti e fisco. Le sanzioni amministrative o sportive arrivano spesso troppo tardi, quando la crisi è già conclamata.

L’incertezza economica scoraggia investitori seri e limita la capacità dei club di attrarre sponsorizzazioni solide. In mancanza di strategie imprenditoriali credibili, molti club si ritrovano in una pericolosa spirale di insolvenza, che può culminare nella retrocessione d’ufficio, nell’esclusione dai campionati o, nei casi più gravi, nel fallimento e nella necessità di ripartire dalle serie dilettantistiche.

Servono 200 milioni per restare al top

Secondo L’Équipe, l’Olympique Lione ha piena consapevolezza dell’entità del sostegno economico necessario per scongiurare la retrocessione amministrativa in Ligue 2. In vista dell’udienza del 10 luglio davanti alla DNCG, l’organismo di controllo finanziario del calcio francese, al club è stato fissato un obiettivo chiaro: reperire 200 milioni di euro. Di questa cifra, almeno 100 milioni dovranno essere effettivamente presenti nei conti del club entro sette giorni. Non basteranno promesse o garanzie: la disponibilità dovrà essere concreta, tracciabile e liquida.

La seconda metà dell’importo, altri 100 milioni, dovrà essere raccolta entro la fine della stagione sportiva. Il club prevede di ottenerli attraverso fonti “ordinarie” come premi derivanti dalle competizioni, sponsor e cessioni di calciatori. È una corsa contro il tempo, che impone al Lione manovre rapide, credibili e soprattutto dimostrabili, pena l’esclusione dalla massima serie francese.

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La nuova leadership si gioca tutto

Il patron John Textor non sarà presente all’udienza decisiva. A rappresentare l’OL ci sarà la nuova presidente Michelle Kang, affiancata dal direttore generale Michael Gerlinger. La loro missione sarà quella di convincere la DNCG della sostenibilità del progetto economico per la prossima stagione.

La solidità del piano finanziario proposto e la credibilità della nuova dirigenza saranno determinanti per evitare il tracollo di uno dei club più storici del calcio francese.