Repubblica: “Palermo in serie C, la nuova società allo scontro con la Lega”

L’edizione odierna de “La Repubblica” approfondisce la drammatica situazione del Palermo. Ultimo posto della classifica e retrocessione in serie C. La squadra rosanero è la quarta retrocessa e non si disputeranno i play-out. Non slitterà il programma dei play-off per aspettare la pronuncia dell’appello.  «Avevamo accolto con moderazione la decisione del tribunale sportivo – dice il presidente Alessandro Albanese – ma questa è una vergogna. Un attentato ai principi di lealtà sportiva fatto da squadre che hanno biechi conflitti d’interesse». Il collegio presieduto da Cesare Mastrocola ha ritenuto il club responsabile «di avere portato avanti una sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria e volta a rappresentare in maniera non fedele alla realtà lo stato di salute della società». Per la sentenza di primo grado il club di viale del Fante ha reiterato «attività chiaramente elusive, proseguite ininterrottamente dal 2015 al 2018 e aventi il loro apice relativamente al bilancio al 30 giugno 2016 le cui alterazioni hanno consentito di ottenere l’iscrizione al campionato di calcio 2017/2018». Le richieste di inammissibilità, improcedibilità e infondatezza del deferimento sono state respinte. L’unico vincitore è l’ex patron rosanero Maurizio Zamparini per il quale è stata dichiarato l’inammissibilità del deferimento perché «L’avviso di conclusione indagini del 18 aprile 2019 è stato ricevuto da Zamparini il 29 aprile 2019, vale a dire lo stesso giorno in cui la procura federale ha emesso l’atto di deferimento, in palese violazione dei termini a tutela dei presunti responsabili». Accolte le richieste dell’accusa per Giovanni Giammarva e Anastasio Morosi. «È una sentenza pesantissima che non riesco a comprendere – dice il presidente del Palermo Alessandro Albanese – stiamo preparando l’appello perché questa sentenza va ribaltata. Arkus Network è ancora più motivata di prima e nel proporre l’appello darà l’evidenza dei fondi che abbiamo stanziato per fare un grande campionato di serie A nel caso in cui dovessimo ottenere la promozione sul campo. E in più siamo pronti ad affiancare la proprietà con la cordata di imprenditori palermitani che abbiamo già messo insieme per dare ulteriore supporto e rilanciare l’immagine del Palermo in ambito nazionale e internazionale. Confidiamo nell’appello e dobbiamo aspettare il verdetto: non ci sentiamo ancora in C visto che ci sono ancora due gradi di giudizio». Oltre al secondo grado di giudizio davanti alla Corte d’appello federale, prevede anche la possibilità di rivolgersi al collegio di garanzia del Coni. Successivamente, il Palermo è pronto ad appellarsi anche al Tar del Lazio e al Tas, il tribunale arbitrale internazionale dello sport di Losanna. «Questo non è un danno fatto solo alla società – dice Albanese – ma anche all’intera città, ai tifosi e alla storia dei colori rosanero. Questa non è una città che merita la serie C». «Non ho proprio nulla da dire – commenta Rino Foschi – solo riconoscere che il nostro è un Paese particolare»

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Redazione Ilovepalermocalcio