Repubblica: “Il ritorno di Belotti, da rosanero in saldo a mister 100 milioni. Zamparini dove sono i soldi?”

“È andato via che era un attaccante giovane del quale si intravedevano le potenzialità ma che ancora aveva appena iniziato il suo cammino lungo la strada del gol. Andrea Belotti torna questa sera a Palermo e lo fa con la maglia azzurra di centravanti della nazionale italiana. Una bella soddisfazione per il ragazzo che un pomeriggio di settembre del 2013 si presentò a Boccadifalco con quella sua faccia da bambino, ma quel fisico e quella voglia in corpo che facevano scommettere sulla sua esplosione nel calcio ad alti livelli. Una scommessa sulla quale puntarono tutti. Tutti tranne Zamparini che, all’insegna del pochi, maledetti e subito, cedette il “Gallo” al Torino per sette milioni più bonus di un milione. Chissà cosa passa oggi per la testa dell’ex presidente del Palermo quando sente parlare di una clausola rescissoria di 100 milioni di euro per quello che adesso è considerato uno degli attaccanti più forti in Europa e, in prospettiva, al mondo. Se poi ci si ferma a riflettere che quell’anno il Palermo aveva già venduto Dybala, Lafferty ed Hernandez e che l’anno dopo avrebbe venduto anche Vazquez viene ancora una volta il dubbio di quello che questa squadra poteva essere e non è stata e, soprattutto, il dubbio su dove questi soldi siano finiti e come sia possibile che oggi Paul Baccaglini sta provando a salvare la società che se restasse nelle mani di Zamparini sarebbe destinata a un fallimento pressoché sicuro. Ma questi sono altri discorsi che, se da un lato fanno aumentare il rimpianto e l’amarezza, dall’altro danno quel pizzico di orgoglio ai tifosi rosa che possono andare fieri di aver visto Belotti con la maglia del Palermo. Belotti e non solo visto che nell’Italia di Ventura, oltre al “Gallo”, ci sono anche Barzagli e Darmian. Il primo, prototipo del Palermo che vinceva anche in nazionale e che al Mondiale di Germania poteva “esprorre” come medaglie sul petto, oltre a Barzagli, Toni, Grosso, Barone e Zaccardo. Il secondo emblema dei giocatori che a Palermo non sono stati capiti, sono stati sottovalutati e sui quali è stata sbagliata ogni tipo di politica.

Ma è evidente che gli occhi di tutti oggi saranno puntati sul “Gallo”. Belotti la cui amata nonna si mise a piangere quando seppe del trasferimento da Bergamo a Palermo. Belotti i cui genitori diventarono degli habituè della città che impararono ad amare e aprrezzare. Belotti che a Palermo viveva a pochi passi da via Libertà e venne praticamente adottato da tutti: dalla padrona di casa, alla portinaia del palazzo nel quale abitava. Belotti che a Palermo amava Mondello e che a Mondello festeggiò con un tuffo in mare fuori stagione per festeggiare la promozione in serie A. Belotti che, soprattutto, a Palermo ha incontrato l’amore. Ha conosciuto Giorgia che lo ha seguito a Torino, che è diventata la sua ombra e con la quale presto convolerà a nozze.

Insomma, Belotti che questa sera tutti quanti guarderanno con quello sguardo pieno di soddisfazione come farebbe ogni padre che vedesse il proprio figlio eccellere, magari chiedendosi perché non è diventato grande con la maglia del Palermo? Ma questa, come detto, è un’altra storia”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.

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Giulia Nasca