PALERMO

Repubblica: “Identikit Palumbo. Il ragazzo di Scampia che sogna la serie A”

Grinta, sacrificio, dedizione. Con l’arrivo di Antonio Palumbo, il Palermo aggiunge una pedina di valore assoluto al nuovo corso targato City Group. Come racconta Alessandro Geraci su la Repubblica Palermo, il centrocampista napoletano rappresenta un profilo completo e polivalente, capace di agire da regista, mezzala o trequartista, con doti di inserimento, visione e qualità nel gioco tra le linee. Un calciatore moderno, in grado di legare i reparti e creare occasioni che, fino a ieri, sembravano impensabili.

È stato uno degli acquisti più attesi da Carlo Osti, dopo gli arrivi di Augello e Gyasi. La trattativa col Modena si è chiusa con un esborso di 1,5 milioni di euro più bonus e la cessione, come contropartita tecnica, di Francesco Di Mariano.

Dalle Vele alla Serie A: il riscatto di Antonio
Classe 1996, nato a Scampia e cresciuto tra le Vele, Palumbo è un figlio autentico della Napoli popolare. Fan dichiarato dell’Inter – passione trasmessa dal fratello minore – ha cominciato a giocare per strada, tra pietre usate come pali e partite inventate con gli amici. Scartato dal Napoli a soli 16 anni, ha dovuto cercare fortuna altrove: la Ternana ha creduto in lui e lì è iniziato il suo percorso, culminato con l’esordio in Serie B nel 2014 proprio contro il Modena, il club a cui sarebbe stato legato a doppio filo per destino e affetti.

Dopo varie esperienze in prestito (Trapani, Salernitana e un ritorno alla Ternana), nel 2020 è arrivato anche il debutto in Serie A con la Sampdoria, grazie a Claudio Ranieri che lo ha mandato in campo per sei minuti contro la Fiorentina. Sei minuti che Palumbo non ha mai dimenticato e che adesso sogna di moltiplicare con la maglia del Palermo.

Assist, gol e personalità
Come sottolinea ancora Geraci su la Repubblica Palermo, Palumbo è un numero 10 per visione e qualità, anche se in rosanero indosserà la 5. Mancino naturale, ha chiuso l’ultima stagione con 9 gol e 10 assist, superando i 7 gol dell’annata precedente che già lo avevano consacrato capocannoniere del Modena.

Dotato di un’intelligenza tattica superiore alla media, è capace di gestire i tempi della manovra e di assumersi responsabilità nei momenti chiave. Il suo stile è anche marcato da quella che definisce una «sana ignoranza agonistica»: non ha paura di mettere la gamba, di spendere il fallo giusto, anche a costo di qualche cartellino.

Papà, Inzaghi e Palermo: la nuova vita
Il modello di Antonio resta suo padre Filippo, ex calciatore dilettante, dal quale ha appreso i fondamentali della professione. Curiosamente, oggi lavora con un altro Filippo, Inzaghi, tecnico del Palermo con cui condivide ambizione e fame.

Palumbo arriva in Sicilia con la famiglia, lasciando Modena e chiudendo un cerchio affettivo iniziato proprio da bambino, quando viveva in quella stessa città che lo avrebbe poi accolto come simbolo. Ora apre una nuova pagina, carica di aspettative.

Il Palermo gli affida le chiavi del centrocampo e una parte del proprio sogno. Per il club, la A è un obiettivo dichiarato. Per Palumbo, una rivincita attesa da una vita: «Un sogno e un obiettivo». Parola di chi è abituato a riprendersi tutto.

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Redazione Ilovepalermocalcio