PALERMO

Pohjanpalo, la trattativa con il Palermo: «Il City Group mi disse che potevo chiedere ciò che volevo»

Come riportato da Il Gazzettino di Venezia, Joel Pohjanpalo ha descritto nei dettagli, nel libro “Jolle, il Doge” del giornalista finlandese Ari Virtanen, i retroscena della trattativa che lo ha portato dal Venezia al Palermo nel gennaio scorso. Un trasferimento complesso, nato tra dubbi, riflessioni familiari e un’offerta che, inizialmente, non sembrava destinata ad andare in porto.

Pohjanpalo, la trattativa con il Palermo: «Il City Group mi disse che potevo chiedere ciò che volevo»

Secondo quanto ricostruito da Il Gazzettino di Venezia, tutto iniziò martedì 21 gennaio, quando l’attaccante ricevette tramite il suo agente Dirck Hebel la prima proposta ufficiale dal Palermo: contratto fino al 2028, con un ingaggio leggermente superiore a quello percepito in laguna — circa 1,6 milioni di euro netti (in Serie B sarebbero scesi a 1,4) — frutto del rinnovo firmato nell’ottobre 2023.

«Parlai con il mio agente e gli dissi che non serviva inviare una controproposta – racconta Pohjanpalo –. Non avrei accettato. Dal punto di vista economico l’offerta doveva essere migliore e, in secondo luogo, volevo un contratto di quattro anni e mezzo senza alcuna opzione. Questo fu comunicato al Palermo».

Il racconto, riportato da Il Gazzettino di Venezia, prosegue con un episodio chiave. Mentre si trovava a Cortina d’Ampezzo con la famiglia, l’attaccante ricevette una telefonata dal suo agente: «Mi disse di aver parlato con i dirigenti del City Group a Manchester. Gli fu comunicato che potevo chiedere quello che volevo, e loro l’avrebbero pagato. Non in modo diretto, ma leggendo tra le righe il messaggio era quello. A quel punto la situazione cominciò a sembrare davvero possibile».

Fu allora che Pohjanpalo coinvolse la moglie Catharina nella decisione: «Parlammo a lungo e arrivammo alla conclusione che, se avessi potuto ottenere un contratto in grado di garantire la sicurezza economica per il resto della nostra vita, sarebbe stato giusto accettare».

Come ricorda Il Gazzettino di Venezia, i principali ostacoli emersero tra le due società: il Venezia chiedeva l’intera clausola rescissoria di 6 milioni di euro, comprensiva di un bonus da 600.000 euro destinato al giocatore e al suo agente. «La prima offerta del Palermo fu di tre milioni, bonus inclusi, ben lontana dal valore fissato – spiega Pohjanpalo –. Dissi al Venezia che non avrei esercitato alcuna pressione per essere ceduto e che sarei rimasto un loro giocatore finché non fosse stato trovato un accordo. Spiegai che avrei accettato il trasferimento solo se le società si fossero messe d’accordo sulla cifra del riscatto».

Nel libro, l’attaccante sottolinea anche il suo atteggiamento professionale in quei giorni: «Da capitano, era mio dovere evitare che le trattative influenzassero il lavoro della squadra. Comunicai al Palermo che, finché non fosse stato raggiunto un accordo ufficiale, ero al cento per cento un giocatore del Venezia. Dissi anche al mio allenatore che avrei continuato a dare tutto fino alla conclusione della vicenda».

Una trattativa lunga, complessa e carica di implicazioni emotive, che segna il passaggio di Pohjanpalo da simbolo del Venezia a nuovo leader del Palermo.

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Redazione Ilovepalermocalcio