Piuttosto che darlo a Inter e Milan LO TOGLIAMO DAL MERCATO | Il difensore non si muove

Cherubini - fonte lapresse - ilovepalermocalcio
Non sempre le società più ‘piccole’ sono così accondiscendenti nei confronti delle big del calcio.
Nel calcio moderno, dominato da potenze economiche come Inter, Milan e Juventus, si tende a pensare che i club più piccoli debbano sempre cedere il passo quando i giganti bussano alla porta. Eppure, non è raro che le cosiddette “provinciali” oppongano resistenza ai trasferimenti dei loro talenti, consapevoli dell’importanza che quei giocatori rivestono all’interno del proprio progetto tecnico o della propria identità sportiva.
Spesso si tratta di giovani cresciuti nel vivaio, o di calciatori che hanno trovato in quei club l’ambiente ideale per sbocciare. Cederli, per una società minore, non significa solo rinunciare a un patrimonio tecnico, ma anche rompere un legame con la tifoseria e compromettere il rendimento sportivo. Ecco perché alcuni presidenti decidono di resistere, di tirare sul prezzo o addirittura di chiudere la porta, anche davanti a nomi prestigiosi.
La logica economica suggerirebbe il contrario: vendere, incassare e reinvestire. Ma in certi casi, la dimensione sportiva e quella emotiva prevalgono. Non è solo una questione di denaro, ma di visione. Alcune società preferiscono consolidarsi e costruire un’identità forte, piuttosto che alimentare il continuo ricambio dettato dalle grandi.
Naturalmente, resistere a lungo è difficile. Le big, prima o poi, trovano la chiave giusta o aspettano che i contratti si avvicinino alla scadenza. Ma quando una piccola società dice “no”, almeno per un po’, riafferma il proprio diritto di contare, anche in un sistema dove i pesi sembrano già assegnati.
Il Parma alza il muro
In un’intervista rilasciata alla Gazzetta di Parma, l’amministratore delegato dei ducali, Federico Cherubini, ha chiarito la posizione del club su due dei suoi talenti più seguiti: Leoni e Suzuki. «È vero che piacciono a molti, ci sono tante richieste – ha ammesso – ma non sono sul mercato». La volontà della società è quella di trattenerli almeno per un’altra stagione, considerandoli fondamentali per il futuro tecnico del Parma. Un segnale chiaro di identità e progettualità, che resiste alle lusinghe del mercato.
Diverso è il discorso per Bernabé e Circati, reduci da lunghi stop. Cherubini li considera alla stregua di nuovi innesti, da reinserire gradualmente nel gruppo con l’obiettivo di ritrovare continuità: «Vorremmo che restassero, contiamo su di loro». Stessa attenzione per Benedyczak, anche lui fermato dagli infortuni ma ritenuto ancora molto interessante. Il club punta a valorizzare queste risorse interne, credendo nel loro potenziale.

Hernani ed Estevez, nodi da sciogliere
Capitolo a parte per Hernani ed Estevez. Quest’ultimo ha espresso la volontà di restare, ma Cherubini frena: «Parleremo con il nuovo allenatore per capire se ci saranno le condizioni giuste per la permanenza».
Le loro situazioni restano aperte, legate anche al nuovo progetto tecnico. Al Tardini, insomma, non si cede facilmente: il Parma vuole decidere il proprio futuro con lucidità e autonomia.