Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è tornato a parlare di sicurezza negli stadi, rilanciando l’ipotesi di introdurre il riconoscimento facciale per contrastare i reati nelle curve. Intervenuto al Forum in Masseria, il titolare del Viminale ha puntato il dito contro la crescente presenza di attività criminali negli impianti sportivi: «Gli stadi sono diventati piazze di spaccio, soprattutto nelle aree metropolitane».
Secondo Piantedosi, la tecnologia necessaria sarebbe già pronta e disponibile in molti stadi italiani, ma verrebbe utilizzata esclusivamente dalle forze dell’ordine. «L’individuazione degli spettatori sarà consentita solo per motivi giudiziari e non per altri scopi», ha chiarito il ministro, sottolineando che la questione normativa è centrale, soprattutto per garantire il rispetto della privacy.
I club, dal canto loro, si sono detti disponibili a collaborare, pur attenendosi alle prescrizioni del Garante per la protezione dei dati personali. L’obiettivo, ha ribadito Piantedosi, è quello di «restituire gli stadi alle famiglie e ai veri tifosi», contrastando in maniera più efficace la criminalità organizzata che si annida nel tifo violento.