Serata amara per l’Empoli, travolto a Pescara in una gara che fino al 68’ sembrava sotto controllo. A fine partita, Guido Pagliuca non ha nascosto la sua delusione per un crollo che ha lasciato il segno.
«Non hanno funzionato gli ultimi 25 minuti, in cui abbiamo perso equilibrio. Abbiamo commesso errori e in Serie B, quando sbagli, vieni punito. Per 70 minuti i ragazzi hanno cercato di fare cose buone, la partita è stata equilibrata. Poi abbiamo perso equilibrio e la responsabilità è mia. Abbiamo preso un gol stupido, il primo, da un fallo laterale. Lì bisognava avere calma: rimettersi in ordine, cercare prima di pareggiarla e solo dopo provare a vincerla. Invece abbiamo avuto troppa frenesia, e per pareggiarla serve equilibrio, non concedere ripartenze. Abbiamo iniziato a giocare in maniera più individuale, meno da squadra. Nella prima mezz’ora, invece, lo avevamo fatto abbastanza bene. Questa deve essere una lezione: ripartiamo, mettiamo insieme i pezzi e tiriamo fuori il carattere che serve in questi momenti. È quello che è venuto a mancare maggiormente dopo lo svantaggio».
Il tecnico sottolinea come fino al vantaggio abruzzese la gara fosse stata in bilico: «Io l’ho vista una partita equilibrata fino al gol, anzi: abbiamo fatto passare qualche pallone davanti alla loro porta e potevamo essere più bravi nell’ultimo passaggio. Dal 68’, però, dopo il primo gol, abbiamo iniziato a giocare meno da squadra, più individualmente, ed è venuto fuori un pasticcio. Quattro gol in venti minuti sono un passivo pesante, ci amareggia soprattutto per i nostri tifosi. È giusto accettare le critiche e chiedere scusa alla nostra gente, soprattutto a chi è venuto fin qua a sostenerci».
La fragilità difensiva resta un campanello d’allarme: l’Empoli, dopo appena quattro giornate, ha già la peggior retroguardia della Serie B. Un dato che lo stesso Pagliuca non ha negato: «Sicuramente sì, bisogna migliorare, si può migliorare tutto. Ma va detto che i quattro gol sono arrivati in venti minuti, tre addirittura in nove. È anche questo un aspetto. Noi sappiamo però di avere le qualità per uscire da questi passivi».
Infine, lo sfogo più diretto: «Che devo dire? Che sono incazzato nero? Sì, sono dispiaciuto perché questi ragazzi non lo meritano, ma sono anche veramente arrabbiato: abbiamo preso quattro gol in venti minuti».