È un racconto di dolore, memoria e speranza quello che Giorgio Perinetti affida ad Alessio Alaimo in una lunga intervista pubblicata su Tuttomercatoweb.com. Il dirigente – oggi direttore generale dell’Athletic Palermo – presenta Quello che non ho visto arrivare, libro nato per ricordare la figlia Emanuela, scomparsa a causa dell’anoressia il 29 novembre 2023. Un’opera che, come ribadito più volte a Tuttomercatoweb.com, punta a «sensibilizzare l’opinione pubblica» e a «salvare chi è ancora in tempo».
«Emanuela era una ragazza brillante: non si capisce mai davvero quando arriva il buio»
Perinetti, parlando con Alaimo per Tuttomercatoweb.com, ricorda la figlia con una lucidità che commuove:
«Era una ragazza molto aperta, con una carriera promettente, amata da tutti. Questo stride con quanto è accaduto».
Il dirigente spiega come nel libro abbia provato a raccontare «i segnali di disagio che un genitore non riesce a capire», aggravati – racconta a Tuttomercatoweb.com – anche dalla perdita della moglie: «Lei era il tramite con Emanuela e Chiara».
«L’anoressia è un problema enorme. Il messaggio del libro è di speranza»
Sul tema dei disturbi alimentari, Perinetti ribadisce ad Alaimo che «dopo la pandemia questi disagi sono aumentati» e che servono «delicatezza e decisione».
«Emanuela non ce l’ha fatta – dice a Tuttomercatoweb.com – ma altre ragazze possono farcela. Il messaggio è di speranza».
Presentare il libro in giro per l’Italia significa rivivere il dolore, ma Perinetti lo fa «per lei» e soprattutto «per aiutare qualche ragazza»:
«Alcune, dopo aver conosciuto la sua storia, hanno trovato la forza di reagire. Probabilmente questo libro potrà salvarne almeno una».
Il nodo del sistema sanitario: «Serve una normativa che obblighi a curarsi»
Intervistato da Alaimo, Perinetti denuncia anche le lacune strutturali:
«Quando sono maggiorenni non puoi costringerli a curarsi. È paradossale. I TSO sono complicatissimi. Serve una normativa diversa».
Ripensando agli anni all’Avellino, ammette quanto abbia pesato la distanza:
«Questa malattia porta a costruire muri di bugie. Parlare di più può aiutare a cogliere i segnali».
Un ricordo felice: «Emanuela era attaccata alla vita»
Alla domanda di Alaimo per Tuttomercatoweb.com, Perinetti chiude il tema con un’immagine luminosa:
«Fino all’ultimo ha fatto interviste con Buffa e Capello. Era sul pezzo. Voleva vivere. Io non ce l’ho fatta, voi potete. Affidatevi alla medicina».
Athletic Palermo: «Un progetto serio, ma distinto dal ricordo di mia figlia»
Il dirigente chiarisce ad Tuttomercatoweb.com che non vuole sovrapporre i piani:
«Emanuela era tifosa del Palermo e di suo padre, ma non collego le due cose. L’Athletic è un progetto di giovani dirigenti, calcio intenso, senza obiettivi dichiarati. Vogliamo crescere».
Sulla contestata gara con il Castrum Favara:
«Abbiamo vinto sul campo, siamo convinti della regolarità. Oggi con i video si può far credere tutto».
Palermo e il ricordo della promozione: «Possono tornare in Serie A»
Intervistato da Alaimo, Perinetti torna al Palermo della cavalcata in A:
«Una cavalcata vincente. Spero che ora siano i penultimi a farlo, non gli ultimi come me. La squadra ha qualità, può andare in Serie A».
Inzaghi? «È maturato. Troverà la soluzione anche qui»
Lo aveva scelto a Venezia e lo rifarebbe:
«Veniva dal Milan ed era provato. In B si è rimesso in discussione, ha vinto, ha eliminato Benevento e Pisa. È maturato molto. Darà continuità al Palermo».
Il Bari e la B che non perdona: «È un campionato complicato»
Alaimo gli chiede del suo ex Bari:
«È una squadra che può dare di più. Manca la fusione tra le componenti. Bisogna lavorare con calma e consapevolezza».
Il caso Conte: «Diretto, duro, ma efficace»
Perinetti chiude con un passaggio sull’allenatore dell’Inter:
«Conte è diretto. Ha voluto riportare i giocatori alla realtà dello Scudetto. Lui è rigorosissimo, ma anche con sé stesso. Lo sfogo dopo Bologna è stato utile».