Pareggio che sa di beffa quello maturato ieri dal Palermo nel match del “Renzo Barbera” contro il Modena. Per larghi tratti dell’incontro la formazione di mister Inzaghi ha assaporato i 3 punti, che sarebbero valsi il sorpasso in vetta sui canarini. I rosanero devono però accontentarsi di rimanere dietro e, con pazienza, attendere il momento giusto in un campionato ancora lungo. Guidati dall’ex Di Mariano, i gialloblù dimostrano di essere in un periodo di ottima salute e di meritare i piani alti della classifica, presentandosi al Barbera con carattere.
TENTATIVO DI SORPASSO FALLITO
I rosanero affrontano il primo tempo con il consueto atteggiamento mostrato in questa stagione: difesa alta, corsa, pressing e voglia di prevalere sull’avversario. Molto importanti, nella prima frazione di gara, le incursioni di Segre, che aggiungono un’alternativa considerevole in fase offensiva, contro una difesa già impegnata a tenere a bada Brunori e Pohjanpalo. Ed è proprio da un inserimento del numero 8 rosanero che arriva il vantaggio del Palermo.
Nel secondo tempo Inzaghi cambia tanto, forse troppo: fuori l’ammonito Segre, dentro Gomes, ma soprattutto si passa al 3-5-2. Orfani del miglior giocatore della prima frazione di gioco, i rosanero ne risentono e il Modena prende il sopravvento. In più di un’occasione Joronen deve superarsi per salvare il risultato, dimostrando ancora una volta la sua affidabilità tra i pali. Ma niente può quando, al 76′, Bereszyński si rende protagonista di uno sfortunato autogol. Nel finale di gara le due squadre si accontentano del pari, consapevoli di quanto sia importante non perdere questo match.
UN PAREGGIO CHE LASCIA RAMMARICO
«Il rammarico c’è, perché davanti a uno stadio del genere vuoi regalare i 3 punti alla tua gente», ha dichiarato Inzaghi nel post-partita. Il rammarico c’è, perché alcune situazioni potevano essere gestite diversamente. Nella seconda metà di gioco si è visto un Palermo a tratti rinunciatario, andando contro quella che finora è stata la sua identità. Il pensiero di limitarsi a difendere il risultato affiora troppo presto nelle menti dei giocatori rosanero e, in questi casi, la beffa è dietro l’angolo ed arriva puntuale.
Nonostante ciò, è giusto guardare anche i lati positivi: Peda sembra essersi preso la difesa in mano, dimostrando solidità e non facendo rimpiangere per il momento l’assenza di Bani, mentre Joronen tra i pali dà sempre più sicurezza. I rosanero ritrovano Ranocchia, e il suo impatto sulla manovra si avverte all’istante. Ma, soprattutto, la formazione di mister Inzaghi rimane imbattuta in questo campionato.
Adesso testa alla prossima: si va in un campo ostico come quello di Catanzaro, contro un avversario che non regalerà nulla. Il campionato è ancora lungo e gli ostacoli da superare sono molti, con la consapevolezza che, alla lunga, la spunterà chi avrà più costanza.