L’incredulità si è trasformata in rabbia per i tifosi del Palermo, costretti a disfare i bagagli per Bolzano dopo il divieto di accesso al settore ospiti del “Druso” imposto ai residenti in Sicilia. Come sottolinea Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, la decisione del commissario provinciale di governo, arrivata a meno di 48 ore dalla partita col Sudtirol, è stata motivata con la necessità di «assicurare la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica».
Il provvedimento ha colpito duramente centinaia di tifosi, molti dei quali avevano già acquistato biglietti aerei e prenotato alberghi. Secondo quanto ricorda Arena sul Giornale di Sicilia, per i rosanero si tratta della sesta trasferta consecutiva con restrizioni: dopo Bari e Catanzaro (divieto totale), Cesena (vietata ai residenti siciliani), Castellammare e Cremona (consentito l’accesso solo ai residenti in provincia di Palermo con Fidelity Card).
Il Palermo ha espresso «forte amarezza per la tempistica e le modalità di un provvedimento che penalizza i tifosi a meno di 48 ore dall’inizio della gara». Il club di viale del Fante, citato dal Giornale di Sicilia, ha chiesto «un maggior senso di responsabilità nell’applicazione dei principi» e il rispetto dei sacrifici di famiglie e appassionati.
Durissime anche le reazioni istituzionali. Il sindaco Roberto Lagalla ha definito la scelta «ingiustificata e irrispettosa», mentre la deputata Carolina Varchi ha parlato di «atto restrittivo e discriminatorio», annunciando un’interrogazione parlamentare. Come spiega ancora Alessandro Arena sulle pagine del Giornale di Sicilia, la decisione sarebbe stata sollecitata dalla questura di Palermo al ministero dell’Interno, a causa dei contrasti tra fazioni opposte del tifo rosanero, esplosi nella rissa di Brancaccio alla vigilia di Pasqua.
Il timore, conclude Arena sul Giornale di Sicilia, è che le restrizioni possano proseguire anche nelle prossime trasferte: Cesena in campionato e Udine in Coppa Italia rischiano di vivere lo stesso copione.