Culmina in bellezza la festa dei 125 anni rosanero, che stravincono al Renzo Barbera contro il Pescara di Desplanches. Il Palermo torna al successo dentro le mura amiche, interrompendo un digiuno durato 43 giorni. Lo fa dimostrando tutto il suo valore offensivo e, soprattutto, ritrovando i gol di capitan Brunori. I rosanero trovano davanti un avversario colpito dalle tante assenze e ampiamente rimaneggiato. Ma, dopo le ultime prestazioni negative, il match era tutt’altro che semplice, con la squadra chiamata a una reazione.
Un Palermo straripante
La formazione di Filippo Inzaghi comincia il match con l’aggressività che l’aveva contraddistinta nelle prime giornate. L’infortunio di Gomes non scombina i piani rosanero, che sette minuti più tardi aprono le danze con il gol di Pierozzi. In difesa, il ritorno di Bani si sente, portando stabilità al reparto. Il risultato del primo tempo sta stretto al Palermo, che in più di un’occasione va vicino al gol del raddoppio.
La ripresa è un monologo rosanero. Nelle ultime sei partite la squadra aveva messo a segno solo quattro gol, gli stessi che realizza nei secondi 45 minuti di gioco. Torna al gol anche Matteo Brunori, interrompendo un digiuno che durava dalla fine dello scorso campionato. Una serata magica per gli uomini di Inzaghi, che danno un segnale netto all’ambiente, festeggiando al meglio i 125 anni di storia rosanero.
Arriva la reazione rosanero
Il Palermo era chiamato a reagire dopo le brutte prestazioni contro Catanzaro e Monza. Nelle passate stagioni, in più di un’occasione i rosanero, dopo essere caduti, erano rimasti in ginocchio incapaci di rialzarsi. Questa volta non è così: arriva una reazione di carattere da parte della formazione di Inzaghi, che rialza la testa davanti al proprio pubblico, scacciando via critiche e timori.
«Ringrazio la gente per gli applausi dopo lo 0-3: questa tifoseria è intelligente e capisce i momenti, non mi era mai capitato» ha dichiarato l’allenatore rosanero alla vigilia, a dimostrazione di come i tifosi abbiano continuato a sostenere la squadra nonostante le difficoltà. Le critiche, tuttavia, non sono mancate: ma questo è dovuto al troppo amore, che quando le cose vanno male diventa un’arma a doppio taglio.
Il Palermo riparte da qui. Tre punti che lo rilanciano in classifica, accorciando sul secondo posto. Prima della sosta rimane un solo match, quello con la Juve Stabia, scossa dai recenti problemi societari. I presupposti per fare bene ci sono, nella speranza che – come detto da Inzaghi – basti davvero una sola vittoria per riprendere il rullino di marcia.