PALERMO – Viene quasi naturale parlare di Pohjanpalo e i suoi fratelli. Il Palermo che prova a scalare la classifica della Serie B ha cambiato marcia in modo netto sotto il profilo realizzativo, lasciandosi alle spalle un periodo di appannamento che aveva inciso anche sul rendimento complessivo. Come sottolinea Salvatore Orifici sul Giornale di Sicilia, i numeri raccontano di una squadra che oggi viaggia a ritmi da promozione diretta.
Nelle ultime sette partite di campionato, infatti, il Palermo è la squadra più prolifica dell’intera Serie B: 17 gol segnati, cinque vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Un rendimento che, come evidenzia ancora Salvatore Orifici del Giornale di Sicilia, varrebbe il quarto posto in una classifica parziale dominata dal Frosinone, davanti a Venezia e Catanzaro. In questo stesso arco temporale, i rosanero vantano anche la migliore difesa del campionato, con appena cinque reti subite.
Un attacco diventato improvvisamente atomico, impreziosito anche da due cinquine rifilate a Pescara e Carrarese, che hanno ampliato ulteriormente i numeri di una fase offensiva oggi tra le più temute della categoria. Il simbolo di questo cambio di passo è Joel Pohjanpalo, terminale offensivo che tutta la cadetteria invidia e che sta producendo numeri di livello europeo. Come riporta Salvatore Orifici sul Giornale di Sicilia, dal mese di novembre l’attaccante finlandese ha partecipato a 10 gol del Palermo, con 7 reti e 3 assist.
Nello stesso periodo, nei cinque principali campionati europei e nelle rispettive seconde divisioni, soltanto Haaland del Manchester City e Armstrong del Southampton hanno fatto meglio, entrambi con 11 partecipazioni a gol. Un dato che assume ancora più valore se si considera il minutaggio: Pohjanpalo ha giocato 630 minuti, contro i 690 di Haaland e gli 819 di Armstrong. Numeri che certificano l’impatto devastante del finlandese, catalizzatore di occasioni e punto di riferimento costante per l’intero reparto offensivo, come ribadisce Salvatore Orifici del Giornale di Sicilia.
Ma il Palermo non vive solo dei gol del suo bomber. Dei 17 gol segnati nelle ultime sette gare, ben 11 portano la firma di altri giocatori: Ranocchia, Brunori, Diakité e, a turno, Segre, Palumbo, Pierozzi e Le Douaron. Una vera e propria cooperativa del gol che ha cancellato le difficoltà di una fase della stagione in cui i rosanero faticavano a trovare la via della rete.
Il confronto con il passato è impietoso. Tra la quarta e la decima giornata, nei sette turni precedenti alla svolta, il Palermo aveva segnato appena 6 gol, con una media inferiore a una rete a partita, raccogliendo solo due vittorie, tre pareggi e due sconfitte, e subendo sette gol. Oggi, invece, la musica è cambiata. Anche ad Avellino, nonostante una prestazione non brillante, il Palermo è riuscito a segnare due reti e sfiorare il colpo esterno.
Un altro dato certifica la crescita: dopo il Modena, il Palermo è la squadra che ha segnato di più nei secondi tempi, con 17 reti complessive. Segno di una squadra che ora ha fiducia, ritmo e profondità offensiva. L’attacco gira, e non soltanto grazie a un Pohjanpalo in versione champagne.